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Laura Della Pasqua [email protected] È in arrivo una ...

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Il partito di Dini, nei giorni scorsi, tramite un emendamento presentato da D'Amico, avevano chiesto di porre uno sbarramento alla stabilizzazione dei contratti, con il filtro dei concorsi. La soluzione di compromesso maturata ieri conferma la procedura selettiva ma con una formula generica che rende molto ampia e discrezionale la porta d'ingresso per i precari nella pubblica amministrazione. È stato eliminato il contestato riferimento alla percentuale di precari da stabilizzare (per la sinistra doveva essere il 35%, per i diniani non più del 10%) ed è stato sostituito dall'indicazione che l'assunzione nella pubblica amministrazione avverrà «previa prova selettiva». Si tratta di una precisazione generica che non significa necessariamente, come dicono da Rifondazione, che i precari per essere stabilizzati devono superare un concorso. Sarebbero le singole amministrazioni a dover decidere le modalità di questa selezione. Potrebbero valere come punteggio gli anni di precariato che avrebbero la meglio su quanti invece hanno superato un concorso ma non hanno lavorato un solo giorno nella pubblica amministrazione. Insomma il tipo di selezione è ancora tutto da stabilire. I contratti a progetto o il lavoro interinale potrebbero avere una corsia preferenziale. «Questo la legge lo prevede, l'esperienza fa curriculum - si fa notare in ambienti vicini alla sinistra dell'Unione - e costituirebbe il giusto riconoscimento della corsia preferenziale per i precari». A rendere più agevole l'accordo sarebbe però un altro comma che vieta l'assunzione dei vari portaborse, collaboratori e addetti stampa dei politici. Il segretario del Pdci Oliviero Diliberto già canta vittoria: «È un grande risultato, una battaglia che come Comunisti Italiani portiamo avanti da due anni». E sottolinea che la prospettiva è «la stabilizzazione di almeno 50 mila precari, nel prossimo triennio 2008-2010». «Questo significa che nella pubblica amministrazione non ci sarà più posto per i giovani che di qui ai prossimi anni cercheranno uno sbocco nella pubblica amministrazione» incalza Maurizio Sacconi di Forza Italia. E sempre da FI Simone Baldelli della commissione Lavoro di Montecitorio sottolinea che se sulle regole di stabilizzazione non si sarà precisi, «oltre 70.000 vincitori di concorso, e altrettanti idonei, che da anni attendono risposte, ancora una volta rischiano di essere ingiustamente scavalcati». Sempre sui criteri di selezione la sinistra radicale vuole che ci siano delle quote ad hoc pensate per i co.co.pro che da anni lavorano nel pubblico impiego. Ma su questo i diniani non sarebbero d'accordo pretendendo modalità di selezione uguali per tutti, sia per i co.co.pro che per i contratti a termine.

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