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Finanziaria, nuovo sconto per Ici e affitti

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Un dato che, però, non modifica quanto detto dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti al termine di una riunione con i parlamentari dell'Unione: «Non esistendo problemi nella maggioranza e dal momento che l'opposizione sta riducendo gli emendamenti non porremo la questione di fiducia, a meno che in futuro non vi sia dell'ostruzionismo». A rallentare i lavori di Palazzo Madama è stata una tabella consegnata dalla Ragioneria dello Stato che avanzava dubbi sull'impatto dell'abolizione dei ticket sanitari sottolineando un aumento dell'indebitamento netto. La Cdl ha chiesto chiarimenti al governo e ha presentato una pregiudiziale in cui domandava di sospendere i lavori. Il presidente Marini ha convocato una conferenza dei capigruppo e ha deciso di rimandare la discussione dell'articolo sui ticket. Contemporaneamente, in una riunione «ad hoc» con il ragioniere dello Stato Mario Canzio, la commissione Bilancio raggiungeva un'intesa per modificare l'articolo. Tanto che Canzio, uscendo dalla riunione, assicurava: «L'emendamento che presenta il governo è bollinato». Ma, al di là delle polemica sui ticket, la prima giornata di votazioni ha visto anche l'approvazione di alcune misure importanti tanto che, in serata, Palazzo Chigi ha espresso la propria soddisfazione per interventi che produrranno «risparmi per circa un miliardo e mezzo di euro». Tra questi c'è ad esempio lo sconto sull'Ici per la prima casa. Anche se, proprio su questo punto, la maggioranza ha rischiato grosso. Un emendamento presentato dalla coppia della sinistra radicale Turigliatto-Rossi che chiedeva l'esenzione totale, infatti, è stato bocciato con un solo voto di scarto. Il nuovo sgravio Ici, per un importo massimo di 200 euro, si andrà a sommare a quello di 103,29 euro già esistente ed equivale all'1,33 per mille del valore catastale dell'immobile. Sono esclusi dagli sconti i proprietari di ville, castelli o case di lusso (categorie catastali A1, A8 e A9). Sugli affitti, per gli inquilini a basso reddito, invece, arriva una nuova detrazione Irpef. Sarà di 300 euro per chi non supera i 15.493,71 euro di reddito e di 150 fino a un reddito di 30.987,41. Lo sconto sarà più alto, 991 euro, per i giovani che andranno a vivere per conto proprio (la cosiddetta norma «antibamboccioni»). Altra importante novità è l'ok di Palazzo Madama alla destinazione dell'eventuale «tesoretto» 2008 al calo delle tasse per i lavoratori dipendenti. Ma i «brividi» per l'Unione hanno riguardato anche un'altra votazione. Protagonisti sempre i due «dissidenti» Turigliatto e Rossi. Stavolta, però, l'argomento era la destinazione ai Comuni delle risorse provenienti dal recupero dell'evasione fiscale. La votazione ha fatto registrare un pareggio reso possibile dalla contrarietà di Franca Rame (che aveva firmato l'emendamento) e dall'astensione di Domenico Fisichella. Senza storia, invece, la votazione sulla richiesta dei socialisti di Gavino Angius di costringere la Chiesa a pagare l'Ici. L'emendamento-bandiera dello schieramento laico, come era prevedibile, è stato bocciata da una maggioranza trasversale (240 no, 12 sì e 48 astenuti).

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