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Silvia Mancinelli L'esodo ...

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Le ruspe radono al suolo una baraccopoli, un'altra area viene bonificata e loro, vittime di un nuovo sgombero, si caricano le poche cose sulle spalle per migrare altrove. Sì, ma dove? Distruggere un accampamento è in fondo spostare un problema, dare una manata su un tavolo pieno di briciole. Ripulita l'area dei baraccati, inizia la loro stessa deportazione. Piovono le segnalazioni dei cittadini, vigili e polizia incrementano i servizi di controllo. E nell'occhio del ciclone ci finisce ora il litorale domano. Sotto osservazione ci sono le venticinque roulotte di nomadi spuntate dalla notte al giorno nel centralissimo piazzale Kennedy, a Torvajanica, ma anche il comandante della Polizia Municipale di Ostia, «scoraggiato» quasi di fronte ad un esodo perenne che dice di avere sotto gli occhi. Ogni giorno di più. «Nella sola settimana che si è appena conclusa - spiega Marco Giovagnorio, dirigente del XIII gruppo dei vigili urbani - abbiamo scoperto e sgomberato due nuovi insediamenti abusivi. Il primo nella Pineta di Procoio, lato via Mar dei Coralli, dove abbiamo smantellato otto tende e allontanato dodici stranieri, per lo più rumeni. Il secondo nella Pineta delle Acque Rosse dove le otto persone sgomberate risultavano essere sconosciute. Certo, molti degli accampati sgomberati di volta in volta sono quelli già cacciati dalla vasta baraccopoli smantellata di recente all'Idroscalo ma - sottolinea il comandante - non mi sento di escludere che si tratti di senza fissa dimora arrivati dagli ultimi sgomberi portati a termine a Roma». Nella sola mattinata di ieri le pattuglie del commissariato Lido, diretto da Rosario Vitarelli, hanno smantellato diverse baracche venute su in poche ore in un'area di via Tancredi Chiaraluce, ancora a Ostia. Quattro i polacchi, tutti già conosciuti alle forze dell'ordine, sgomberati e accompagnati all'ufficio stranieri mentre l'Ama, l'aienda romana di gestione dei servizi ambientali, provvedeva alla bonifica del terreno. Così all'Idroscalo, poco distante da una scuola superiore, alcuni genitori spaventati per i loro figli hanno sollecitato un intervento urgente per allontanare due roulotte di nomadi posteggiate da giorni. Una corsa continua, insomma, quella delle forze dell'ordine per tentare di arginare il più possibile l'emergenza dei senza tetto pronti a trovare rifugio verso asili più nascosti. I nomadi hanno imparato, dal canto loro, ad eludere gli sguardi indiscreti dei residenti che ormai, alla luce degli ultimi fatti di sangue di cui si sono macchiati malviventi di nazionalità romena, intasano i centralini del 113 per segnalare costantemente roulotte o accampamenti nuovi. Si rifugiano in terreni dimenticati, si isolano in pochi per evitare di dare nell'occhio. Prediligendo, sempre e comunque, la Pineta con la fitta vegetazione a fare da sipario. Qui, nel polmone verde del litorale, è in atto da giorni un'imponente bonifica da parte degli agenti del commissariato di Ostia, e dagli agenti del reparto a cavallo impegnati a sradicare il problema prima che diventi ingestibile. «Considerate le peculiarità del territorio con la pineta certo ma anche con vasti parchi naturali il livello di guardia - precisa il dirigente Vitarelli - è sempre alto, proprio a fronte degli elevati rischi di occupazioni abusive del terreno pubblico». Nel pomeriggio di ieri, a Procoio, gli agenti a cavallo in sevizio di osservazione, hanno trovato tra i cespugli la cassaforte del supermercato svaligiato l'altro giorno a Ostia e la Ford Mondeo, utilizzata dai ladri non ancora identificati come auto ariete e «mimetizzata» dalle fronde degli alberi.

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