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Di Pietro fa marcia indietro. Il ministro delle ...

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«Io e il mio partito ci siamo di fatto allineati sulle stesse posizioni del partito di Berlusconi e di quello di Mastella». Il leader dell'Idv riconosce di aver «sbagliato nel comunicare male e tardi» quelle che ritiene essere, «forse sbagliando ma certamente in buona fede, buone ragioni di merito». «Ho sbagliato - prosegue Di Pietro soprattutto nel non essere riuscito a trovare una soluzione politica nell'ambito della coalizione su materie che - con il dialogo e la reciproca comprensione - potevano trovare una giusta soluzione» (per esempio, intervenendo sulla stesura del testo della legge istitutiva della Commissione di inchiesta in modo da assicurare che essa non debordasse in un processo ai processi giudiziari in corso e che fossero stabiliti precisi paletti e garanzie di funzionamento). Di Pietro sottolinea che «nemmeno gli altri della coalizione hanno voluto far nulla per trovare un punto di mediazione ma il loro errore non annulla il mio». Il chiarimento di Di Pietro toglie d'impaccio il vicecapogruppo dell'Idv Fabio Evangelisti, che lo ha ringraziato del gesto sottolineando i rischi che aver votato con la Cdl avrebbe comportato senza questo dietro front. Evangelisti afferma che con la lettera Di Pietro «riconsegna all'opinione pubblica l'immagine di un partito che coscientemente sa ammettere i propri errori e riconosce nel cittadino l'unico soggetto a cui dare conto, senza ricorrere a bizantine giustificazioni o ad inutili argomentazioni in politichese». «Un chiarimento opportuno - prosegue - perchè, al di là del merito della vicenda, il voto che ci ha trovati affiancati alla Cdl sulla Commissione d'inchiesta sui fatti del G8, quelli precedenti in Vigilanza Rai e sul Ponte sullo Stretto di Messina Spa, finivano col raffigurare tre indizi che avrebbero potuto rappresentare una prova a convalida di strumentalizzazioni e polemiche che vorrebbero un'IdV pronta a pugnalare alle spalle Prodi». «Una Cdl dalla quale ci vogliamo dissociare» afferma Evangelisti sottolineando che una decisione così delicata come quella sulla commissione per il G8 «avrebbe meritato una più approfondita discussione al nostro interno».

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