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Sicurezza, il «pasticciaccio»

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ora preoccupa l'Europa

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Srasburgo25ottobre 2007 - Franco Frattini, commissario europeo alla Giustizia e agli Affari Interni, ieri mattina ha chiamato il ministro dell'Interno Giuliano Amato, spiegandogli l'atmosfera che si respira a Strasburgo. «L'ho incoraggiato ad andare avanti con le norme contenute nel decreto - racconta - e a respingere le richieste di chi vorrebbe modificarlo. Il buonismo e la tolleranza verso la criminalità non hanno nulla a che fare con la solidarietà verso chi è più debole. Per questo spero che il governo lo approvi così come è, anche se purtroppo temo che in Consiglio dei Ministri ci saranno delle astensioni». Ma a Strasburgo ieri mattina si è anche parlato del problema dell'arrivo di migliaia di rom in Italia (quasi 200mila sarebbero quelli già presenti) e dello sfruttamento dei piccoli nomadi. Temi che stanno a cuore al Parlamento Europeo e sui quali l'Italia fa, però, fatica a stare al passo con le altre nazioni. Tanto che a giugno proprio Franco Frattini ha dovuto avviare una procedura di infrazione verso l'Italia per non aver rispettato una direttiva della Ue. «Si tratta di una direttiva del 2002 - ha ricordato il commissario europeo - che prevede sanzioni verso chi sfrutta i minori. Ma il nostro governo ancora non l'ha recepita». E l'Italia è anche uno dei tre Paesi dell'Unione che non ha istituito il numero unico europeo per il soccorso ai bambini che scompaiono. «Doveva essere istituito entro settembre - ha spiegato ancora Frattini - ma non se ne è saputo più nulla». Del problema dello sfruttamento dei piccoli rom si sta occupando anche l'eurodeputata di An Roberta Angelilli, relatrice sui diritti dei minori al Parlamento Europeo, che ieri ha presentato un dossier sulla situazione in Italia in una conferenza stampa a Strasburgo insieme al presidente dell'opera nomadi Massimo Converso, il sostituto procuratore del Tribunale per i Minori di Roma, Simonetta Matone, e la responsabile delle relazioni internazionali di Telefono azzurro Ilaria Piccioli. «Il giro di affari annuo che gira attorno all'accattonaggio dei piccoli rom - ha spiegato - è di circa 200 milioni di euro e coinvolge circa 50 mila bambini tra i 2 e i 12 anni. L'unico modo per strapparli a questa condizione è quella di cercare di farli andare a scuola, di favorire il loro inserimento nella società». Ma per il momento l'Italia sta facendo molto poco. E da Massimo Converso è arrivato un attacco durissimo al governo: «Siamo il Paese più indietro in Europa per la tutela delle minoranze, è stato stanziato un milione di euro per la scolarizzazione ma è stato dato al ministero sbagliato. Sindaci e ministri non hanno capito che i campi nomadi, così come sono strutturati oggi sono delle autentiche scuole di devianza minorile. Ma Amato non ci risponde, continua a non riceverci».

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