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Biotestamento, Napolitano incoraggia il Senato

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È una certezza. Il presidente ha infatti affermato di non dubitare che «si potrà avere un riscontro positivo nei lavori del Senato». Da Napolitano, dunque, un chiaro «sì» all'opportunità di una legge. Un «sì» cui si sono unite le grandi religioni - Islam, Buddismo ed Ebraismo - e la Chiesa cattolica, fissando però sei paletti precisi. Nel momento in cui il dibattito sulle dichiarazioni anticipate di volontà divide il Paese e il mondo politico, il capo dello Stato invita dunque a continuare a cercare una formulazione unitaria. Un invito giunto in occasione del convegno internazionale sul Testamento biologico promosso dalla commissione Sanità del Senato e al quale, oltre a Napolitano e al presidente del Senato Franco Marini, hanno partecipato anche rappresentanti delle principali religioni. «Ho constatato un clima di grande riflessività - ha detto il Capo dello Stato - con evidente impegno ad avvicinare le posizioni e soprattutto ad individuare correttamente i problemi. Non dubito che di ciò si potrà avere un riscontro positivo nei lavori del Senato». Un auspicio raccolto dal presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama Ignazio Marino: «Siamo ad un momento importante e l'attenzione del presidente della Repubblica e del presidente del Senato indica che questi temi sono davvero tali da richiedere un intervento legislativo serio e rigoroso». E decisivi, a questo punto, sono i tempi. Ma nell'incontro di ieri a prendere la parola sono state, innanzitutto, le grandi religioni. È fondamentale, hanno affermato i loro rappresentanti, rispettare la volontà dell'individuo. Insomma, sia pure con paletti e precisazioni, tutti si sono detti d'accordo sulla necessità di riconoscere la validità di un Testamento biologico. A partire dal cardinale Javier Barragan, presidente del Pontificio consiglio per la pastorale della Salute, il cui «sì» parte però da un presupposto inderogabile - che il Testamento biologico non «solleciti» l'eutanasia - ed è legato a sei condizioni: che si evitino eutanasia e accanimento; che si tenga conto dell'evoluzione della medicina; che si tratti di uno strumento modificabile; che si includa l'utilizzo delle cure palliative; che si stabilisca un vero fiduciario e che, per giudicare l'accanimento terapeutico, ci si rimetta al giudizio del medico e di un comitato di bioetica.

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