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Il Cav pensa già al nuovo soggetto. E apre ai centristi dissidenti

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Berlusconi non ha ancora archiviato la Casa delle Libertà, il soggetto politico che lanciò per le Regionali del 2000, quelle del successo che portò alla caduta del governo D'Alema e fu preludio della successiva vittoria alle Politiche. No, non ha ancora messo in soffitta la Cdl. Ma si prepara a farlo. Si prepara a lanciare un nuovo soggetto, un centrodestra rinnovato nella sua formula. Ripulito. Riveduto e corretto. E si prepara anche a un nuovo tipo di accordo con Pier Ferdinando Casini. La «nuova cosa» berlusconiana per ora è solo un magma in continuo movimento. Ma è chiara la sua direzione. Oggi Silvio Berlusconi sarà a Reggio Calabria dove ritirerà un premio che gli vuole consegnare il movimento Italiani nel Mondo del senatore fuoriuscito dall'Unione Sergio De Gregorio. Ma non sarà solo una cerimonietta perché Berlusconi chiederà ufficialmente e pubblicamente di entrare a far parte del centrodestra. Lo ha già fatto in privato, quando il 27 febbraio (alla vigilia del voto di fiducia al Senato) andò a trovare di sera De Gregorio alla clinica Annunziatella di Roma dove si trovava ricoverato. Allora il leader di Italiani nel Mondo rispose picche: «Voglio mantenere la mia autonomia». E allora il Cav rilanciò: «E se lanciassimo un nuovo soggetto? Un partito unico centrale collegato a una federazione di movimenti?». Ieri sera De Gregorio ha preparato il terreno per oggi: «Il portavoce di Forza Italia Bonaiuti ha affermato che il Movimento Italiani nel mondo deve fare parte dello schieramento della Casa delle libertà, ma io attendo che me lo dica personalmente Silvio Berlusconi che domani (oggi, ndr) ritirerà in Calabria un premio dagli italiani nel mondo». «Mi auguravo che si formasse un governo istituzionale delle grandi intese - ha aggiunto - ma di fatto ciò è stato raggiunto. Le elezioni anticipate, d'altronde non farebbero bene a nessuno». Dopo Reggio, il Cavaliere sarà di nuovo a Roma. Dove domani interverrà alla prima conferenza programmatica di Azione sociale, il movimento di Alessandra Mussolini. Insomma, prova ad allargarsi verso il centro e verso destra. Verso il centro, riconoscendo di fatto che esistono due opposizioni ha aperto a Casini. Ha chiarito che per le prossime amministrative, per esempio, si andrà avanti con gli accordi con l'Udc e dove i capitoli sono ancora aperti (vedi Verona, dove Casini insiste su Alfredo Meocci), si vedrà. Lancia l'amo verso i democristiani lasciando intendere che è disponibile a un nuovo tipo di patto che preveda magari non più la totale organicità dell'Udc. Piuttosto una sorta di intesa federativa. «Ora staremo a vedere - spiega un deputato vicinissimo a Berlusconi - Ci aspettiamo dei segnali precisi da quelli che chiamano i "berluscones" dell'Udc. Vediamo che faranno, se sono pronti a condizionare Casini e portarlo verso l'accordo». E verso destra anche verso un'intesa più forte con il Mpa di Raffaele Lombardo. Il leader della «fu Cdl» si muove anche verso destra. Oltre alla Mussolini dialoga anche con la Fiamma di Luca Romagnoli a cui ha chiesto una prova di affidabilità in occasione della manifestazione del 2 dicembre: niente saluti romani. E l'ha avuta. Ora si potrebbe spingere oltre almeno sul territorio, visto che a Romagnoli ha lasciato la candidatura a sindaco in un minuscolo ma significativo comune toscano, Pitigliano. Meglio noto come la «piccola Gerusalemme» per l'alta presenza della comunità ebraica. Esperimenti locali, non c'è dubbio. Ma non si fermeranno qui. Perché il nuovo soggetto berlusconiano avrà anche un forte marchio popolare, nel senso che sarà nel solco del Ppe, il partito popolare europeo. In pratica sarà un nuovo amo lanciato nel campo del centrosinistra, verso l'Udeur mastelliana. Progetti futuri, comunque. Il presidente di Forza Italia ci sta provando, sta tentando almeno di rimescolare le carte. Non vuole restare fermo soprattutto perché più di lui si sta muovendo Ca

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