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Il dibattito

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E Cesa prova a dialogare con gli ex Dc di Forza Italia

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Il segretario Udc, intervistato dal Messaggero, lancia il suo appello agli azzurri. O meglio agli ex Dc che militano in Forza Italia. «Costruiamo insieme - dice - un grande centro moderato unito sui valori». Sembra una provocazione ma dentro FI, stranamente, la lettura è completamente diversa. Chi più, chi meno, prova a leggere positiviamente le parole di Cesa. «Quella dell'onorevole Cesa sul Messaggero - commenta l'ex ministro ed ex Dc Beppe Pisanu - mi sembra una battuta distensiva che, pur con un evidente paradosso, conferma il riavvicinamento dell'Udc a Forza Italia, nella prospettiva di elezioni ravvicinate». Stessa linea di un altro ex Dc come il presidente del Copaco Claudio Scajola: «Nelle parole di Cesa colgo un aspetto positivo: l'Udc oggi guarda a Forza Italia con grande interesse politico. Ma, lo dico con sincera amicizia, non si puo' organizzare una festa con tanti invitati in un monolocale». «Il progetto politico di Forza Italia - prosegue Scajola - al di là dei nomi dei suoi dirigenti, è attualissimo. Ricambio quindi l'invito di Cesa: gli amici dell'Udc partecipino con noi alla creazione di un centro politico sempre più capace di difendere i valori dei moderati italiani». «Per questo - conclude Scajola - io immagino, e mi auguro, un futuro nel quale Udc e Forza Italia insieme, siano protagoniste di un centro cattolico, liberale e riformista, nell'ambito di un più grande raggruppamento di centrodestra. I valori comuni che ci uniscono sono più forti e più importanti delle sfumature di toni e di accenti che possono dividerci. E certamente sono incompatibili con la sinistra». Anche l'ex presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto non è da meno. «Le dichiarazioni di Cesa sul Messaggero - commenta - vanno intese come un rinnovato interesse dell'Udc nei confronti di Forza Italia e del patrimonio di valori che da oltre 13 anni il nostro partito e il nostro presidente rappresentano e difendono». Mentre Francesco Giro fissa un paletto: «Personalmente voglio prendere tutto ciò che di buono c'è nelle parole di Lorenzo Cesa, anche il suo appello a costruire una grande forza di centro, ma questa non potrà essere la riedizione della Dc».

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