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Prodi in contatto continuo con Kabul Emergency fiduciosa

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Anche alcuni siti islamici su internet, come Islammemo.cc, considerano avanzato lo stato delle trattative per il rilascio di Mastrogiacomo. I siti islamici sottolineano l'importanza dell'annuncio del mullah Khan di rinviare l'ultimatum a lunedì. «Siamo in contatto continuo - ha spiegato ieri mattina Romano Prodi durante una breve passeggiata nelle vie del centro storico di Roma, accompagnato da Silvio Sircana - Si lavora in perfetta armonia a con intensità per ottenere il rilascio di Mastrogiacomo». Il presidente del Consiglio assicura che il governo sta moltiplicando gli sforzi per riportare a casa il reporter italiano e annuncia di avere appena parlato con Karzai per «seguire secondo dopo secondo quello che sta accandendo». Inoltre, «ho sentito due volte il nostro ambasciatore a Kabul e Gino Strada, per informarmi sugli sviluppi della vicenda». Poi il Professore ha concluso: «Spero proprio che possiamo avere buone notizie». Il premier contrariamente alle abitudini, questo fine settimana è rimasto nella Capitale soggiornando nell'appartamento di Palazzo Chigi per seguire la vicenda dell'inviato di Repubblica. Solo un rapido salto in serata a Bologna per partecipare ad una cena con il premio Nobel indiano Muhammad Yunus. Una «toccata e fuga», il premier in nottata è tornato a Palazzo Chigi. Ieri di buon mattino Prodi ha avuto un incontro con il ministro degli Esteri D'Alema per fare il punto sulla situazione. Dopo l'agghiacciante notizia di venerdì mattina con l'uccisione dell'autista di Daniele, la speranza di rivederlo libero presto si fa più concreta. E notizie confortanti arrivano anche dall'Afghanistan. Intanto sembra che un Falcon della Presidenza del Consiglio sia arrivato all'aeroporto di Kabul. Uno dei portavoce dei talebani, Ibrahim Hanifi, contattato telefonicamente ha detto: «il governo afghano ha promesso di rilasciare i tre Taleban detenuti».Poi ha spiegato: «Non vogliamo che nulla di male accada a queste persone...Tutto dipende dai negoziati in corso tra il governo afghano e gli italiani sul rilascio dei nostri tre portavoce detenuti». I talebani hanno chiesto la liberazione di Abdul Latif Hakimi, Ustad Yasir e Mohammed Hanifi attualmente in carceri afghane. Hanifi, contattato al telefono da Kabul in una località non identificata, ha spiegato che «il governo afghano è in debito con l'Italia che lo aiuta, quindi deve fare di tutto per favorire la liberazione del giornalista». Hanifi, che nasconde sotto questo nome la sua vera identità probabilmente di ex dirigente dei servizi segreti del regime del Mullah Omar non ha specificato quando avverrà lo scambio di prigionieri. Venerdì Gino Strada, fondatore di Emergency, ha detto che c'erano «segnali positivi» nelle trattative. Stesso giudizio era stato dato dal portavoce del mullah Dadullah, comandante della zona sud-occidentale. Emergency con Gino Strada, che continua a dirsi ottimista, nel frattempo chiede l'assoluto silenzio stampa sulla questione. Ma tutto è pronto a Lashkar Gah dove c'è il logista dell'ospedale di Emergency Luca De Simeis che ha ricevuto il video di Daniele Mastrogiacomo. L'intervento di Strada e le notizie dell'agenzia di stampa pakistana appaiono in sintonia con quanto ha sostenuto nel pomeriggio di ieri Shahabuddin Atal: «Ci sono alcuni progressi e alcuni segnali positivi che abbiamo ricevuto». Le parole di Atal, che dichiara di parlare a nome dei talebani e del suo comandante militare Mullah Dadullah, sono state riportate dall'agenzia afgana Pajhwok, e alluderebbero a quelle «trattative dietro le quinte» che si stanno perfezionando in queste ore. I tre prigionieri talebani sono stati trasferiti dal carcere in una base dei servizi segreti afghani. segno che il governo Karzai ha dato via libera all'operazione. Los cambio poteva avvenire ieri pomeriggio ma qualcosa non ha funzionato. Così è tutto rinviato. Tra ansia e spiragli per

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