Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Tempi rapidi sulle riforme»

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Quindi stabilire un ruolino di marcia parlamentare sulle due questioni e approntare a quel punto una «norma di salvaguardia» che eviti il referendum. Roberto Maroni e Roberto Calderoli hanno spiegato qual è il punto di vista della Lega sulle riforme istituzionali dopo l'incontro di ieri con Prodi. Incontro al quale erano presenti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, il ministro delle Riforme Vannino Chiti e il suo sottosegretario Paolo Naccarato. «Se c'è un accordo sostanziale su come cambiare il sistema di voto e la Costituzione — spiega il capogruppo della Lega a Montecitorio — si può lavorare bene e in fretta. A quel punto non è fondamentale sapere se si finisce fra un anno o fra un anno e mezzo. Completare il percorso delle riforme a giugno 2008 piuttosto che a dicembre 2008 significa comunque che non si torna al voto l'anno prossimo». «Il giro di consultazioni del presidente del Consiglio — ha detto Calderoli — è, per sua stessa ammissione, un modo per facilitare l'intesa e non per legiferare. Ecco perché non si è ancora parlato di soluzioni tecniche di tipo tedesco piuttosto che spagnola». «Se il tentativo di accordo andrà a buon fine, e io sono ottimista, — ha aggiunto Maroni — si potrà capire nell'arco di un paio di settimane. Se invece fallirà noi siamo pronti a prepararci per il referendum. Ma ognuno andrà per sè».

Dai blog