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E Cappon finisce nella tela dei franchi tiratori

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Gentiloni: intervenga il governo. Per la poltrona di direttore generale tornano in lizza Beretta, Celli e Leone

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I separati in casa, quelli che vorrebbero cambiare lido senza pagare le penali, tra un po' di tempo finiranno per fondare un partito, visto che aumentano di giorno in giorno. Nell'attesa dell'evento restano per il momento a bagnomaria. Baudo aspetta una punizione, Bonolis una promozione, Cappon una liquidazione. E Minoli cosa si aspetta? Chissà. Dopo aver ingoiato l'ennesima delusione dal cda che ha bocciato la sua nomina a direttore di RaiDue potrebbe finire in qualche altra partita importante. Non è da escludere che possa strappare la poltrona da vice direttore generale con il compito di occuparsi del prodotto. Un incarico che però potrebbe non essere gradito a Leone, il vice direttore generale. Ma il nodo della questione è un altro: se Cappon verrà mandato via chi prenderà il suo posto? Lo stesso Leone è tra i papabili, anche se il favorito resta Maurizio Beretta di Confindustria. Ma qualcuno già parla del grande ritorno di Celli. A frenare Leone c'è il caso Macchitella di RaiCinema che non è stato ancora digerito. La sconfitta di Cappon nel braccio di ferro con il cda ha scosso i piani alti di viale Mazzini. Tutte quelle nomine restituite al mittente hanno praticamente fatto capire che la Rai è in uno stato di paralisi, dal quale non sarà facile uscire presto. Il ministro del Tesoro potrebbe non nominare il nuovo fiduciario prima di diversi mesi. Del resto il governo Prodi di tutto ha bisogno meno che di nuove polemiche. I fronti aperti sono diversi, la Rai può aspettare. Tanto la prima fase della lottizzazione è già andata a segno, news e approfondimenti sono sotto controllo, Santoro e Biagi hanno riconquistato il video. Non ha senso dunque andare allo scontro col centrodestra in un momento in cui lo stesso Prodi sta tendendo la mano all'opposizione per la riforma elettorale. Tuttavia il ministro Gentiloni anche ieri ha chiesto l'intervento del governo per sbloccare la situazione di stallo. Intanto ieri Cappon dopo aver ricevuto la fiducia di Padoa Schioppa ha convocato l'attuale direttore di RaiDue, il leghista Marano, ormai bombardato da tutte le parte. Il dg vuole una relazione scritta su quanto accaduto nella trasmissione Anno Zero tra Santoro e Mastella. Marano non ne vuole sapere. A Cappon ha detto: cosa volete da me? È da quando è arrivato a RaiDue che fa sempre quello che gli pare. Gira e rigira il coltello è sempre nella piaga. Il franco tiratore che ha messo alle corde Cappon potrebbe non essere sempre lo stesso. I maligni portano avanti diverse teorie. In fondo bocciare una nomina può rappresentare un cambio del candidato. Qualche esempio? La bocciatura di Marano al coordinamento delle sedi regionali potrebbe spianare la strada a Flussi della Margherita, un candidato dello stesso partito di Rizzo Nervo. Per il veltroniano Barbera potrebbe non aver votato a favore uno tra Curzi (Rifondazione) o Rognoni (fassiniano). Comunque sia, Cappon è stato sfiduciato anche da una parte del centrosinistra. E scusate se è poco. Ma il direttore generale non è il solo che è rimasto molto deluso dal suo nuovo incarico. Un altro che si aspettava di fare grandi cose è il direttore di Rai International, Piero Badaloni. Dopo i proclami iniziali per un grande rilancio l'ex tg1 si è trovato solo contro i mulini a vento. La convenzione con Palazzo Chigi non è stata ancora rinnovata. In redazione serpeggia il malumore. Gli screzi tra i vertici non sono mancati, al punto che prima uno dei vice direttori (Porcarelli) e poi lo stesso Badaloni si sono presi un periodo di ferie.

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