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Il Consiglio dei ministri dà il via libera al disegno di legge. Ma la Bonino vota contro

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Ora le nuove norme arrivano all'esame del Parlamento. E non sarà un percorso agevole. Dopotutto già ieri, durante la riunione, i nodi sono venuti al pettine. Secco e deciso il no del ministro delle Politiche Comunitarie Emma Bonino che ha votato contro il provvedimento a causa della mancanza di una netta separazione delle funzioni tra magistratura giudicante e inquirente. Ma critiche al testo sarebbero venute anche dal titolare della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero e da quello dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Quasi scontata, poi, la dura presa di posizione del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. L'ex pm, da sempre in aperto conflitto con Mastella sui temi della giustizia, avrebbe espresso perplessità sul capitolo relativo alla riorganizzazione degli uffici giudiziari. Il titolare delle Infrastrutture ha poi chiesto al governo di portare all'esame delle Camere, entro 15 giorni, il progetto di legge che abolisce la ex Cirielli ricevendo risposta positiva dal Guardasigilli. «Tra non molto - ha assicurato Mastella - procederemo alla riforma della legge sui termini di prescrizione». Ma critiche al ddl del governo sono arrivate anche dagli avvocati che hanno messo in evidenza l'impianto «magistrato-centrico» del provvedimento. «È ancora chiarissima la posizione di condizionamento dominante esercita dall'Associazione nazionale magistrati e subita dalla politica» accusano i vertici dell'Unione delle Camere Penali che, proprio per questo, hanno già annunciato tre giorni di sciopero delle udienze (dal 21 al 23 marzo) e una manifestazione nazionale di protesta a Roma. Rincara la dose l'Associazione dei Giovani Avvocati: «L'ennesimo provvedimento magistrato-centrico che taglia del tutto fuori l'Avvocatura istituzionale e associata». Insomma quello del ddl Mastella non sarà un percorso semplice. Nell'attesa di sapere cosa succederà, ecco le principali novità contenute nel testo. Carriera e valutazioni professionalità. Il sistema di valutazioni della professionalità prevede verifiche ogni quattro anni. Cambio di funzioni. È previsto il passaggio dalle funzioni requirenti a quelle giudicanti e viceversa prevedendo che il cambio di funzioni è possibile solo mutando distretto ed è subordinato ad una reale verifica delle attitudini. Magistrati inadeguati. Nei casi di inadeguatezza professionale del magistrato valutato gli interventi sono modulati in modo differenziato con ripercussioni, nelle ipotesi più gravi, anche sulla progressione economica. Allo stesso modo è prevista la procedura urgente per la revoca dei dirigenti inadeguati. Scuola superiore della magistratura. È stata prevista una ubicazione decentrata, in tre sedi, nord, centro e sud. Il ddl prevede che tutti i magistrati frequentino almeno un corso di formazione ogni quattro anni. Csm. Il numero dei componenti torna a trenta unità, venti togati e dieci laici. Competenze magistrati capi uffici giudiziari. Sono stati precisati con maggiore attenzione i compiti e le funzioni attribuiti al capo dell'ufficio giudiziario e al dirigente amministrativo. In particolare, entro il 30 giugno di ogni anno i titolari degli uffici giudiziari dovranno elaborare il programma delle attività annuali che consentirà al Ministro di quantificare preventivamente gli oneri finanziari. Ordinamento giudiziario militare. Il Governo è delegato ad adottare entro otto mesi dall'entrata in vigore della legge, anche uno o più decreti legislativi per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di ordinamento giudiziario militare.

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