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Santagata e il «giallo» della frase scomparsa

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A rispondere in Aula, per conto del governo, il ministro per l'Attuazione del programma Giulio Santagata. Argomento dell'interrogazione, presentata dai Comunisti Italiani, l'ampliamento della base americana Ederle di Vicenza. Il ministro è chiamato a difendere la decisione del premier Prodi che ha scatenato l'ira della sinistra radicale. Spiega che il governo non ha nessuna intenzione di cambiare politica estera e che continuerà a svolgere la sua azione «secondo le linee indicate dal programma». Poi parla della base e spiega che vi erano delle «aspettative consolidate e fondate sulla disponibilità del precedente governo di corrispondere alle richieste avanzate dagli Usa». Insomma, il governo guidato da Romano Prodi si è limitato a mantenere una linea di continuità con chi lo ha preceduto. Ma è proprio qui che si consuma il «giallo». Nella risposta preparata dagli uffici tecnici, infatti, prima di questo passaggio, compare una frase che sottolinea «l'assenza di accordi formalmente presi» tra Italia e Stati Uniti. Una frase che, però, il ministro non pronuncia. Un lapsus o semplicemente l'impossibilità di parlare di accordi coperti dalla massima segretezza? Dopotutto, come sottolinea anche il presidente della commissione Difesa del Senato Sergio De Gregorio, «gli accordi sulla base Usa a Vicenza appartengono al segreto delle carte che sono state sottoscritte tra l'Italia e l'amministrazione statunitense». Un altro mistero che complica la già intricata vicenda della base Ederle. N. I.

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