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«Sentenze definitive in cinque anni»

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È destinato a far discutere l'obiettivo più ambizioso del «piano straordinario per la Giustizia» illustrato ieri alla Camera dal Guardasigilli, Clemente Mastella. Le mosse per incidere sulla «ragionevole durata» dei processi, garantendo i diritti delle parti, costituiscono lo snodo degli interventi messi a punto dal ministro per ridare fiducia ai cittadini ed efficienza al sistema giudiziario italiano. Al di là della bocciatura espressa dall'opposizione, però, ad esprimere perplessità è la stessa Associazione nazionale magistrati che pure approva apertamente il programma di Mastella. Tempi del processo. Viene istituita «un'udienza di programmazione dei tempi del processo nella quale il giudice stabilirà, nel contraddittorio delle parti, un calendario del procedimento. Saranno imposti termini vincolanti garantiti da apposite preclusioni e non prorogabili se non in caso di giustificati motivi». Giacenze troppo lunghe. I procedimenti civili pendenti sono quasi cinque milioni. A Roma un processo medio iscritto in primo grado ha un tempo di giacenza di 30 mesi, a Messina si arriva a 52. Su scala nazionale la media è di 44 mesi per definire un analogo processo di appello. Per il penale, la giacenza è di 622 giorni per il dibattimento collegiale in tribunale. Nelle corti di appello si va 230-250 giorni delle di Palermo o Potenza ai 1.200 giorni di Ancona e Venezia. Tribunali chiusi per ferie solo un mese. I termini di sospensione del processo nel periodo feriale saranno ridotti di un terzo e andranno dal primo al 31 agosto anzichè dal primo agosto al 15 settembre, come avviene oggi. Parlamento concorra percorso ddl. Mastella auspica che sui ddl del Governo per la Giustizia ci sia «il positivo concorso di tutto il Parlamento». Sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, la maggioranza deve impegnarsi per far approvare il ddl entro il 31 luglio. Mastella ha detto a chiare note che «stella polare» della sua azione è il cittadino, e non le associazioni o i gruppi professionali.

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