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Berlusconi avverte: «Ritardano il voto per non perdere»

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All'indomani del suo comizio a Genova, per il lancio ufficiale delle elezioni amministrative, Silvio Berlusconi è soddisfatto per come è andata nella città della lanterna, per la risposta avuta dalla gente sabato pomeriggio. Chi lo conosce bene ha sicuramente colto nel Berlusconi a Genova lo spirito con cui ha deciso di buttarsi nella mischia delle amministrative: uno spirito di rivalsa rispetto alla sconfitta dell'aprile 2006. Ed ecco perché ora già pensa al da farsi, alle prossime città dove andare, e soprattutto alla scelta dei candidati più giusti, perché il presidente di Forza Italia, lo ha detto apertamente che il prossimo voto di primavera è una tappa fondamentale, «la possibilità di mandare Prodi a casa» e tornare così al governo. L'ultima settimana di Berlusconi è stata ricca di incontri a tavolino e di strategie fatte con i suoi collaboratori proprio per mettere a punto quelle che saranno le prossime mosse. E l'appuntamento dell'altro giorno ha dato al Cavaliere una conferma importante quella cioè di come tornare sul territorio sia la scelta più giusta, stando a contatto con la gente, dando la giusta carica e facendo vedere che lui c'è, è tornato a fare la vera politica, quella che, come la intende lui, si fa in mezzo alla gente. Il leader azzurro è sempre più convinto dell'importanza assunta da questo voto, elezioni che, come ha detto ii Cavaliere a Genova, la sinistra cercherà di far slittare il più possibile. Magari chissà a giugno, quando cioè, colpa del gran caldo già previsto per quest'estate, la gente potrebbe essere sulle spiagge a cercare refrigerio piuttosto che pensare al voto delle amministrative. La maggioranza è consapevole, secondo Berlusconi, del divario esistente ormai con l'opposizione, con la Cdl in netto vantaggio. Così, forse, l'unico modo per l'esecutivo di avere qualche chance in più e far diminuire l'elettorato del centrodestra, sperando che…. Ma Berlusconi non ci sta, ed è pronto anche a questa mossa possibile, da parte, ha detto, soprattutto della «sinistra radicale che tenterà di far slittare il voto. Ma tanto non ce la fanno…». Passata Genova (anche se ora verrà il bello della campagna elettorale) si pensa, dunque, e si lavora sulle altre città. Il Cavaliere pensa così alle prossime partite importanti, tra cui sicuramente quella in Sicilia, quella a Vicenza, quella dell'Aquila. Tappe in cui, l'ex premier vorrà esserci, sia presentando i candidati (scelti accuratamente) sia per lanciare agli elettori un messaggio chiaro di leadership nell'opposizione. Nella settimana che si apre, il leader della Cdl sarà a lavoro nella sua casa romana e già nella sua agenda personale ci sono alcuni appuntamenti cruciali. Uno tra tutti: un pranzo con alcuni suoi deputati nel mezzo della settimana, occasione per discutere dei candidati, delle amministrative, ma non solo. Anche dei passi di apertura verso la maggioranza annunciati a Genova, vale a dire Afghanistan e liberalizzazioni. Partite anche queste delicate per l'ex premier, anche all'interno della Cdl, viste le spaccature passate. Da qui la decisione di incontrare nei prossimi giorni gli alleati, uno ad uno. E ieri è stata per il il capo del centrodestra una giornata di riposo, forse di meditazione e soddisfazione per come è andata nel capoluogo ligure. Ci ha pensato il suo portavoce però, Paolo Boniauti, a lanciare una stoccata al governo Prodi, sottolineando una divisione interna tra i ministri e i leader, a suo giudizio alleati solo in nome del potere. «D'Alema e Rutelli sfoggiano la grisaglia ministeriale mentre Giordano, Diliberto e i Verdi indossano l'eskimo della lotta di classe, ha detto Boniauti. Divisi su grisaglie e eskimo, divisi su partiti di governo e partiti di lotta, divisi sulla base di Vicenza e sulla missione in Afghanistan, divisi sui Pacs e sulle pensioni, divisi su tutto, restano uniti soltanto dall'attaccamento al potere».

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