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L'analisi

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Il sì a Ederle per evitare richieste dagli Usa di truppe combattenti a Kabul

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Ipotesi più che concreta visto che tra due mesi il comando di Isaf, la forza Nato in Afghanistan, sarà agli ordini di un generale statunitense. E gli americani hanno già provveduto ad aumentare il numero delle truppe in vista dell'offensiva di primavera che il Pentagono ha già messo a punto. Aumento di truppe in questo caso condiviso anche dai democratici Usa. Nei giorni scorsi il comandante in capo di Isaf, l'inglese David Richards aveva spiegato che servono «altri soldati per combattere». L'Italia ha già detto più volte che questa è un'ipotesi che non «riguarda le nostre truppe». Ma i protocolli dell'Alleanza Atlantica prevedono che se una nazione o militari alleati sono attaccati le altre nazioni devono intervenire. Quindi visto che in tutto il Sud e l'Est dell'Afghanistan, inglesi, americani, canadesi e polacchi combattono contro i taleban non è peregrina l'ipotesi di una richiesta all'Italia di truppe combattenti. Anche se si tratta di quelle già schierate. Così ecco l'idea machiavellica. Via libera a Ederle 2 a Vicenza ma nessuna richiesta nella terra di Kharasan, come i mujaheddin chiamano l'Afghanistan invaso dagli infedeli stranieri.

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