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Il quotidiano di An cambia

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Santoro fa pubblicità al nuovo «Secolo»

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E i cosiddetti giornali di partito possono contare oggi su un'«audience» molto ristretta. Sono remoti i tempi in cui L'Unità della domenica, anche grazie a una distribuzione casa per casa che assomigliava molto al volantinaggio, vendeva un milione di copie. Ecco allora che i quotidiani schierati ufficialmente con un'organizzazione politica debbono cambiare look, target editoriale e contenuti. Da oggi lo farà anche il Secolo d'Italia. Il giornale fondato mezzo secolo fa da Franz Turchi e diretto da Flavia Perina ha utilizzato un modo singolare di pubblicizzare il nuovo prodotto: si è fatto «sponsorizzare» da Michele Santoro. Sì, avete letto bene, il campione della retorica demagogica televisiva di sinistra è stato «usato» per lanciare il «neo-Secolo». Ma, ovviamente, in senso indiretto e speculare. Una pagina del giornale, infatti, è stata sovrapposta alla foto dello studio di Anno Zero. E, in cima all'immagine, il «lancio» pubblicitario recita: «La destra in presa diretta (non quella inventata dagli altri)». Insomma, il giornale racconta la destra vera, non quella che racconta Santoro. E sarà la Destra, nel suo complesso e non solo Alleanza nazionale, a finire sotto i riflettori dell'organo di stampa edito da Gianfranco Fini. Tutto il centrodestra sarà la platea di riferimento. Non più un «bollettino» di partito, dunque. Non più «copertura» puntuale di tutte le posizioni all'interno di An. O almeno, non solo questo. Il primo numero della testata rinnovata (anche nel colore) ospiterà un'intervista proprio a Fini. Il quotidiano non sarà più suddiviso in servizi ma caratterizzato da una sezione dedicata all'attualità politica, che occuperà dieci pagine, mentre quattro saranno di taglio culturale, più il paginone centrale di servizio, comunicazioni, vita di partito. L'obiettivo è realizzare un prodotto «più spregiudicato e anticonformista». E la dimostrazione è nella scelta degli argomenti per il debutto di oggi: tra gli altri, la «rivolta» delle donne di An capeggiate dalla Santanché e molto critiche nei confronti del presidente. M. G.

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