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«Dal vertice non uscirà nulla. È solo fumo negli occhi»

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Il centrodestra non ha alcun dubbio: l'incontro non servirà a risolvere i problemi del Paese

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Ma è solo fumo negli occhi degli italiani. «Tutti in ansia per l'apertura del conclave casertano: un ecumenico incontro del governo e dei segretari dei partiti della maggioranza per gettare fumo negli occhi degli italiani, di quegli italiani che scioccamente l'hanno votata - afferma l'azzurro Angelo Sanza - Caserta dovrebbe significare mezzogiorno, per ora, però, il mezzogiorno registra solo stagnazione e criminalità diffusa. Non ci aspettiamo nulla ma almeno che non ci prendano in giro». Rincara la dose Maurizio Gasparri: «Da un vertice alla mozzarella al massimo scaturiranno riforme "bufala"», osserva ironicamente il deputato di An. Secondo l'ex ministro delle Comunicazioni, l'annuncio di una svolta riformatrice verrà disatteso: «Le lacerazioni sono all'ordine del giorno e la passerella di Caserta non farà altro che evidenziare una maggioranza allo sbando». A dimostrazione di ciò, per Gasparri, è il fatto che «i riformisti del partito di Fassino se ne vanno sbattendo la porta perché quello di Prodi è uno pseudo-riformismo, fatto di ticket per i malati, tasse sulla casa, tagli alla sicurezza». Da qui l'invito dell'esponente di An, rivolto agli alleati del centrodestra, a «intensificare iniziative comuni e incalzare nel Parlamento e nel Paese un governo destinato ad avere vita breve». Anche Paolo Boniauti usa l'arma del sarcasmo: «Dopo il vertice della sinistra, la capitale della sceneggiata non sarà più Napoli, ma Caserta. Perchè soltanto una sceneggiata finale potrà coprire i profondi e insanabili contrasti che ormai lacerano questo centrosinistra», dice il portavoce del presidente di Forza Italia. Il senatore dell'Udc Francesco Pionati sottolinea che «una maggioranza coesa e vincolata ad un programma chiaro non avrebbe alcun bisogno del vertice-parata di Caserta. Prodi cerca di offrire ai mass media una immagine rassicurante - fa notare Pionati - ma, in realtà, segnala una difficoltà e rischia di far passare il messaggio di un centrosinistra frammentato e diviso. Sul piano della comunicazione è mal consigliato». «L'appello di Fassino sulle riforme ha di fatto messo in difficoltà Romano Prodi tirato per la giacca dalla sinistra radicale che gli continuerà ad imporre l'agenda del governo e, dunque, non farà nessuna riforma seria - è l'opinione di Gianfranco Rotondi, segretario della Democrazia Cristiana - Il conclave di Caserta partorirà l'ennesimo proposito di buone intenzioni del centro-sinistra che si tramuterà presto nell'ennesima divisione nell'Unione. Se riforme dovranno essere è sin troppo chiaro che non potranno mai realizzarsi con questo governo».

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