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Il ministro Damiano: «Puntiamo all'adesione del 40% dei dipendenti»

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Sono le novità illustrate ieri dal ministro del Lavoro Cesare Damiano e dal consulente del dicastero Giovanni Pollastrini. Una relazione presentata in tarda mattinata nella sede di via Veneto 56. A margine del convegno, il ministro ha affermato che «non ci sarà nessuna tagliola nei tempi della riforma delle pensioni» visto che, la data del 31 marzo è «indicativa». Insomma, gli esiti della riforma potrebbe slittare di qualche giorno. Comunque sia sul versante del Tfr, oltre agli 11 milioni di dipendenti da aziende private che - fino al 30 giugno prossimo - avranno la possibilità di scegliere che fine far fare alla propria liquidazione, come gestirla e come far fruttare nel modo migliore i propri soldi, il ministero apporterà una serie di aggiustamenti. Per permettere anche agli statali (finora tenuti fuori) di scegliere tra le diverse opzioni. Un discorso, quello della riforma del sistema previdenziale, che ha preso le mosse nel lontano 1992 e che è terminato soltanto in questi giorni. I TERMINI - Dal 1 gennaio al 30 giugno 2007. Sono queste i due estremi delle date fissate per il conferimento del Tfr. Quali sono i nodi da sciogliere? Il silenzio/assenso del periodo gennaio-giugno. In parole povere, se un lavoratore sceglie la destinazione del Tfr a marzo, cosa succede? Insomma, il Tfr maturato da gennaio a marzo viene trattato dall'Inps (per il silenzio/assenso) e poi riversato? Domanda alla quale si dovrà trovare una risposta. CHI DEVE SCEGLIERE - a) Lavoratori di aziende che arrivano a un massimo di 49 lavoratori: decidere se destinare il Tfr futuro a una forma pensionistica complementare. Mantenere il proprio e futuro Tfr presso il datore di lavoro. b) Lavoratori di aziende all'interno delle quali ci siano cinquanta o più lavoratori: per questi ultimi l'erogazione del Tfr ai dipendenti sarà gestito dall'Inps. LE MODALITÀ - La scelta di destinazione del proprio Tfr deve essere espressa attraverso una dichiarazione scritta, indirizzata al proprio datore di lavoro, con l'indicazione della destinazione che si è scelta per far gestire i propri soldi: per la modulistica occorrerà attendere ancora qualche settimana. SILENZIO/ASSENSO - Il fondo di previdenza, nel caso in cui il lavoratore non dovesse esprimere alcuna scelta e, soprattutto, in base al meccanismo del silenzio/assenso, sarebbe assegnato al fondo di previdenza della categoria di appartenenza. PORTABILITÀ - Sarà possibile trasferire il Tfr a un altro fondo ma soltanto dopo due anni dall'apertura dello stesso. «Portabilità» anche nel caso di passaggio da un settore all'altro: esempio dal tessile a quello metalmeccanico. AL SPOT&CAMPAGNE INFORMATIVE - I depliant informativi e gli spot televisivi, orientativamente prenderanno il via a partire dal prossimo 20 gennaio. E non solo. Perché il ministero del Lavoro ha attivato anche il numero verde 800/196196 e il sito internet www.tfr.gov.it e www.lavoro.gov.it. STESSI DIRITTI SU ANTICIPAZIONE TFR - Anche conferendo il Tfr al fondo integrativo si mantengono i diritti sull'anticipazione dei soldi. Fino al 75% dell'importo maturato per l'acquisto della prima casa e per spese sanitarie. LE COLF - Dovranno dichiarare «eplicitamente» di destinare il proprio Tfr alla previdenza complementare. Saranno, in parole povere, esonerate dalla norma del silenzio/assenso per il trattamento di fine rapporto visto che, attualmente, non esiste un fondo integrativo. PENSIONI - Tfr a parte il ministro del Lavoro Damiano metterà mano anche alle pensioni. Argomento scottante sul tavolo del governo, per il quale, assicurano dal dicastero si dovrà aprire al dialogo con i sindacati. In particolare, alla riforma voluta dall'ex ministro Maroni: l'innalzamento dell'età pensionabile da cinquantasette a sessanta anni. Di questo argomento, comunque, se ne ricomincerà a parlare soltanto nei prossimi giorni.

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