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SI INDAGA sugli ultimi minuti di Saddam.

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Mentre in tutto il mondo risuonano ancora le polemiche sul video choc che mostra i boia di Saddam Hussein imprecare e insultare l'ex dittatore prima e dopo l'impiccagione, il primo ministro Nouri al-Maliki vuole sapere chi sono gli autori delle riprese non autorizzate. Condannato a morte il 5 novembre scorso l'ex raìs di Bagdad è stato impiccato sabato all'alba in una caserma di Khadamiyah, quartiere nord della capitale a maggioranza sciita. Nelle immagini riprese senza autorizzazione grazie a un videotelefonino si vedono i boia dell'ex dittatore scandire il nome del leader radicale sciita Moqtada Sadr proprio mentre Saddam si avvicina alla forca. Altri spettatori presenti all'esecuzione inveiscono contro di lui prima e dopo la morte. L'intenzione del governo è quella di individuare sia l'autore delle riprese-pirata, sia coloro che prima e dopo la morte di Saddam si sono messi a urlare trasformando l'impiccagione in un linciaggio. E dopo averne fatto un paria per la comunità internazionale, anche gli americani a Baghdad si sono rivelati gli ultimi paladini di Saddam Hussen contestando al governo di Nuri al Maliki la saggezza politica e giuridica dell'impiccagione affrettata e risparmiando all'ex rais di Baghdad l'umiliazione di una sepoltura senza nome. In una minuziosa ricostruzione del braccio di ferro che si è consumato negli ultimi giorni di vita e poi dopo la morte dell'ex dittatore, il New York Times riporta che gli Stati Uniti sono intervenuti per assicurare a Saddam una tomba a Tikrit contro la volontà del governo Maliki. Sarebbe stato, secondo il quotidiano, il secondo braccio di ferro in pochi giorni con la squadra al potere al Baghdad, accusata da Washington di «condotta autodistruttiva».

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