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Il discorso del Capo dello Stato

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Coesione e responsabilità, Napolitano prepara il suo appello di fine anno

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Si svilupperà lungo questo filo conduttore il tradizionale discorso che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rivolgerà agli italiani domani sera. Il capo dello Stato in questi giorni sta lavorando a quello che sarà il suo primo messaggio di fine anno. Parole che rappresenteranno, quindi, una sintesi di questi mesi di esordio al Quirinale e che potranno dare anche una prima impronta al nuovo settennato che segue quello di Carlo Azeglio Ciampi. Dal Presidente della Repubblica è dunque probabile che arrivi una nuova esortazione a superare il clima di scontro tra opposti schieramenti, per creare una nuova fase politica basata sul rispetto reciproco, che consenta di avviare e realizzare le necessarie riforme istituzionali e portare così a maturazione il bipolarismo e la democrazia dell'alternanza; ma che permetta anche al Paese di affrontare e vincere le sfide che nel 2007 lo attendono in campo economico e sociale. Auspici espressi dal capo dello Stato il 20 dicembre scorso, quando sottolineò il «preoccupante distacco tra la politica, le istituzioni e i cittadini». Di qui l'appello ad «entrambi gli schieramenti politici, perché ad una logica di contrapposizione totale che ormai produce effetti di stanchezza e di rifiuto tra i cittadini, indebolisce l'autorità e la capacità di funzionamento dello Stato e mortifica le energie più vive dell'economia e della società, subentri un maggior senso di responsabilità verso l'interesse generale del Paese». Premessa da cui può discendere la possibilità di esplorare «fino in fondo il sentiero di ben mirate riforme dell'ordinamento della Repubblica, non precluse dall'esito del referendum del 25 giugno, e il sentiero di opportune revisioni della legge elettorale, nella ricerca di una possibile condivisione». Del resto, pur in un contesto «duramente conflittuale» non è mancato in questi mesi «qualche segno positivo in special modo sul terreno delle scelte di politica internazionale», come il «larghissimo consenso» che ha accompagnato la decisione di inviare soldati italiani per la missione di pace in Libano. Quasi certamente Napolitano tornerà quindi a sottolineare l'importanza del lavoro svolto dai nostri soldati. Un impegno dell'Italia sulla scena mondiale destinato ad intensificarsi, visto che dal primo gennaio il nostro Paese sarà chiamato a far parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu come membro non permanente. Al termine del messaggio, diversamente dagli anni scorsi, non ci sarà il tradizionale concerto di fine anno. Il presidente della Repubblica ha deciso di eliminare la cerimonia, anche per dare un tocco di austerità. Napolitano festeggerà l'arrivo del 2007 con la moglie Clio e i figli.

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