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I FONDI pensione rendono più del doppio rispetto alla rivalutazione del Tfr.

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Secondo la Commissione di Vigilanza sui fondi pensione, infatti, negli ultimi tre anni, dal 31 ottobre 2003 alla stessa data del 2006, il rendimento dei fondi pensione di nuova istituzione è stato del 17,8% contro il 7,8% del tasso di rivalutazione del Tfr, calcolato al netto dell'imposta sostitutiva introdotta nel 2001. In questo stesso periodo i fondi pensione negoziali hanno assicurato un rendimento del 17,2% e quelli aperti del 19,5%: tra questi, inoltre, i rendimenti sono variati tra un +6,2% degli obbligazionari puri ad un 12,5% degli obbligazionari misti, fino ad un 19,3% dei bilanciati e addirittura un 26,2% degli azionari. Stessa performance si è avuta nel confronto degli ultimi due anni: il rendimento dei fondi pensione tra il 31 ottobre 2004 e il 31 ottobre 2006 è stato infatti del 13,4% (+12,4% i negoziali e +16% i fondi aperti) contro una rivalutazione netta del 5,2% del Tfr. Anche calcolando l'ultimo anno (31 ottobre 2005-31 ottobre 2006) il rapporto tra il rendimento dei fondi pensione e del Tfr è stato del 5,6% per i primi contro il 2,4% del secondo. Solo nel confronto degli ultimi 10 mesi la forbice del rapporto tra quanto frutta l'investimento in fondi e in Tfr si riduce: dal 1 gennaio 2006 a fine ottobre i fondi pensione hanno infatti assicurato un rendimento del 2,8% contro una rivalutazione del 2,1% del Tfr. Addirittura nel 2006 il tasso dei fondi pensione (+2,8%) è stato nel complesso superiore a quello assicurato dai fondi pensione aperti (+2,1%). Tra dipendenti privati, autonomi, liberi professionisti e co.co.pro — ha calcolato la Covip, nell'ultimo aggiornamento al 30 settembre — raggiungono oggi i 3,1 milioni gli iscritti alle diverse forme di previdenza complementare in Italia.

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