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«SONO d'accordo con il ministro Gentiloni quando dice che i nodi fondamentali della questione Rai sono ...

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Quello che non si può fare è affidare alla Rai una missione che non può avere: la Rai non è il vendicatore politico di uno schieramento». Il segretario Ds Piero Fassino conclude così il convegno organizzato dall'Ulivo sul tema della Rai. «Non può funzionare - dice - il criterio per cui siccome Berlusconi ha fatto la Rai a sua immagine e somiglianza noi faremo lo stesso. Quel modo di fare lo abbiamo criticato chiedendo il rispetto del pluralismo e della libertà». Fassino bolla poi come «un'ipotesi suggestiva» quella di affidare il controllo della Rai ad una fondazione. «Quello che è certo - sottolinea - è che è necessario un mutamento. Oggi il cda della Rai è una protesi del sistema politico-istituzionale. Ma un cda deve funzionare secondo gli articoli del Codice civile. Non c'è nessun cda di un'azienda della grandezza della Rai che si riunisce ogni settimana per decidere le cose che decide il cda Rai. In una società normale c'è un amministratore delegato». A margine dell'iniziativa il segretario della Quercia torna poi a parlare diun dei temi di attualità che pèiù lo appassione: la cosiddetta Fase2. «Ora - spiega - con l'approvazione della Finanziaria l'azione economica del governo prosegue con gli impegni già previsti di mettere mano a grandi e importanti riforme tutte utili a sostenere in modo ancor più consistente la crescita e lo sviluppo». «Con l'approvazione della Manovra - evidenzia - viene portata in porto una legge di bilancio importante per rilanciare lo sviluppo. Fin dai prossimi mesi si vedranno i benefici di una legge che permetterà di portare il deficit di bilancio sotto il 3% e di rilanciare la crescita in modo molto più consistente rispetto agli anni scorsi».

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