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Tatozzi si dimette

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«Governo insensibile sulla corruzione, vado via»

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Una decisione che lo stesso Tatozzi ha definito «irrevocabile» e che avrà corso a partire da oggi, quando spiegherà i motivi del suo atto di protesta con una conferenza stampa. Tatozzi, che guida dal 2004 l'ente nato per prevenire e contrastare la corruzione nella pubblica amministrazione, ha inviato una lettera di dimissioni a Prodi di poche righe, senza spiegare i motivi del suo gesto: «Le spiegazioni — ha detto — le darò all'opinione pubblica», nel corso della conferenza stampa di oggi durante la quale farà anche un bilancio della sua attività.Ma i motivi dello scontento dell'alto commissario Anticorruzione si comprendono da quanto sostenuto appena due giorni fa, quando — in coincidenza con le polemiche suscitate dalla norma contenuta nel maxi-emendamento alla finanziaria che avrebbe comportato una sorta di «colpo di spugna» per i reati contabili — Tatozzi lamentava una «insensibilità alla lotta alla corruzione» e metteva in guardia dal rischio di chiusura dell' organismo da lui guidato. Tatozzi ha più volte puntato l'indice contro «i reiterati e ostinati tentativi» del governo di arrivare alla soppressione dell' alto commissario Anticorruzione.

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