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Oggi il maxiemendamento

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La Cdl blocca il dibattito «È una discussione inutile»

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Dibattito in Aula della legge sul Bilancio e votazione di articoli ed emendamenti della suddetta legge a partire dal pomeriggio. Nell'attesa dell'arrivo in Senato del maxiemendamento alla Finanziaria sul quale il governo ha deciso di apporre la fiducia. «Una soluzione di buon senso», aveva commentato poco prima di mezzogiorno, il capogruppo degli azzurri, Renato Schifani. Un «idillio» durato poco però. La tensione e le assenze degli esponenti della maggioranza, impegnati nella stesura del maxiemendamento ha fatto sì che la maggioranza stessa «prolungasse» il dibattito sul Bilancio, facendo così saltare l'accordo della mattina che prevede l'inizio delle votazioni per il pomeriggio. La maggioranza legge i fatti in modo diverso. é l'opposizione a fare ostruzionismo. La verità si scopre qualche minuto più tardi, quando cioè non solo il presidente del Senato Marini è costretto a dare un ultimatum al governo, fissando entro le 12 di oggi la presentazione in Aula del maximendamento ma alla richiesta dei capigruppo di An, Altero Matteoli (nella foto) e di FI, Schifani, di sospendere la seduta di Palazzo Madama e di rinviarla a questa mattina non è stata «contestata» da alcun esponente del centrosinistra, anzi, una volta posta in votazione è stata approvata dalla maggioranza. «Che ci stiamo a fare in quest'aula, dobbiamo restare qui ad ascoltare un dibattito senza senso - commenta Matteoli - si parla per perdere tempo e consentire al governo di trovare un accordo al suo interno sulla Finanziaria. Meglio lasciare l'aula e tornare quando la maggioranza sarà in grado di riprendere un dibattito vero». In perfetta sintonia il presidente dei senatori azzurri Renato Schifani che ha ricordato gli impegni «disattesi» del governo annunciando la fiducia su un testo «in bianco» del maxi emendamento. «Mi chiedo, visto che il maxi emendamento ancora in fase di elaborazione, se il Consiglio dei ministri si riconvochera' domani per autorizzare, nel rispetto delle procedure e a tutela di tutti noi, la fiducia su un testo». Alla fine anche Marini ha dovuto ammettere: «Capisco il limite di questo dibattito, ma la sua inutilità proprio non la vedo». Limiti a parte, la sospensione dei lavori di Palazzo Madama è stato solo il segnale, forse il più lampante, di una tensione che difficilmente si allenterà stamani, maxiemendamento a parte.

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