Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La Mussolini: «I carabinieri staccano i volantini»

default_image

  • a
  • a
  • a

Le accuse arrivano direttamente da Alessandra Mussolini, leader di Azione Sociale, che si è schierata al fianco di Forza Italia e An per protestare contro le nuove misure economiche varate dal Governo. «A Napoli stanno accadendo fatti gravissimi - ha denunciato ieri la Mussolini - i carabinieri staccano i manifesti di Azione Sociale e schedano i nostri giovani che li stanno affiggendo, affermando che lo slogan "Prodi uguale Pinocchio" che campeggia sui manifesti, offende il presidente del Consiglio». Ma non basta. Combattiva come sempre, Alessandra Mussolini ha fatto già sapere che si rivolgerà al Questore di Napoli. La leader di As ha spiegato che il suo movimento, in vista della manifestazione contro la Finanziaria del 2 dicembre, ha avviato le sue iniziative affiggendo nel capoluogo partenopeo i manifesti in questione. «Ma, se il buongiorno si vede dal mattino - si è chiesta a proposito del "comportamento di questi carabinieri" - che cosa capiterà nel giorno della manifestazione?». La Mussolini ha poi riferito che i carabinieri «stanno seguendo passo passo i giovani di Azione sociale chiedendo loro le generalità e sequestrando i manifesti». Il «Comitato della manifestazione del 2 dicembre», intanto, ha espresso in una nota la sua «più forte protesta perché a Napoli la Questura ed esponenti delle forze dell'ordine stanno intervenendo nei confronti di cittadini appartenenti al movimento dell'onorevole Alessandra Mussolini, sequestrando manifesti e sporgendo denuncia perchè essi affliggono manifesti dal titolo "Prodi-Pinocchio". Secondo la ridicola motivazione della Questura - prosegue la nota - si tratterebbe niente di meno che di vilipendio alle istituzioni. Già la cosa è di per sè inesistente perché il manifesto contiene solo un garbato riferimento culturale che ognuno può interpretare come vuole. Anzi probabilmente si tratta di una evocazione letteraria eccessivamente lusinghiera per il presidente del Consiglio che, durante la campagna elettorale, ha mentito agli italiani affermando che non sarebbe stata aumentata la pressione fiscale». «In ogni caso - afferma ancora il Comitato - si tratta di una iniziativa assai grave perché lesiva della libertà di espressione e perché è fondata sul principio dei due pesi e delle due misure: contro Berlusconi, presidente del Consiglio, furono rovesciati torrenti di insulti senza che nessuno intervenisse. La questura di Napoli farebbe bene a impegnare le forze dell'ordine contro la criminalità comune e non contro cittadini che attaccano manifesti. Esprimiamo la nostra piena solidarietà all'onorevole Mussolini e ai cittadini oggetto di questa indecente prevaricazione». Impegnata in prima linea per l'organizzazione della manifestazione del 2 dicembre a san Giovanni in Laterano, la Mussolini l'altro ieri aveva risposto duramente al leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che si era espresso sull'inutilità del corteo a Roma. «Chi non sarà in piazza il 2 dicembre - aveva detto la nipote del duce - aiuta Prodi e il suo esecutivo». E puntanto sui richiami all'unità dei leader della Cdl aveva aggiunto: «Chi vuole distinguersi a ogni costo sostiene divisioni che non perseguono il primario interesse degli italiani che vogliono mandare subito a casa Prodi».

Dai blog