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L'opposizione attacca «Non ci hanno consultato»

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Parisi: «É una falsità»

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Dall'opposizione una valanga di proteste: «I nomi sono stati decisi unilateralmente». Ora appare vicinissima la riforma dell'intero sistema dei servizi e quella, assicurano dal governo, sarà fatta con l'assenso di tutti. Sulla partecipazione dell'opposizione alle nomine c'è anche un piccolo giallo: dal Polo delle Libertà si è protestato a gran voce, ma dall'opposizione più d'uno ha detto che qualche contatto c'è comunque stato. Lo ha affermato il ministro della Difesa, Arturo Parisi: «È già importante che apprezzino il merito e le persone scelte. Quanto al metodo, credo che alcuni esponenti autorevoli dell'opposizione siano stati consultati. È possibile che la consultazione non sia sufficiente, ma quello che conta è la qualità delle scelte». Effettivamente sui nomi dei prescelti: Branciforte, Gabrielli e Cucchi, nessuno ha da eccepire. E la maggioranza le considera designazioni importanti e coraggiose. «Abbiamo scelto - ha detto Romano Prodi - persone fuori da cordate e da giochi politici, con grande esperienza e grandi successi professionali nel settore». Per il vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli, «la scelta di cambiare i vertici dei servizi segreti è stata coraggiosa. Spesso in Italia si critica per gli scarsi investimenti sui giovani in posizione di responsabilità. Oggi la scelta che abbiamo preso è una scelta coraggiosa e molto seria». Gli avvicendamenti erano attesi da tempo, visto che Pollari e Mori erano in carica dall'ottobre 2001 (Del Mese dal 2003) ed il primo è da mesi al centro di polemiche legate soprattutto al rapimento di Abu Omar (per il quale è indagato dalla procura di Milano). Era stato il sottosegretario con delega ai servizi, Enrico Micheli ad annunciare lo scorso 25 ottobre al Copaco che i cambi ci sarebbero stati. Quello del viareggino Franco Gabrielli al Sisde è stato un nome un po' a sorpresa, soprattutto per la giovane età, 46 anni. Nei giorni scorsi in pole position sembrava il vicecapo della polizia, Antonio Manganelli, gradito anche all'opposizione. Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha definito Gabrielli: «La figura più adatta per proseguire, tra le altre priorità e nel ruolo e nell'ambito delle competenze specifiche del Sisde, l'azione contro ogni rigurgito del terrorismo». A gestire la difficile eredità del Sismi di Pollari, è stato chiamato l'ammiraglio Branciforte. Il suo profilo è quello di un vero «007», in ottimi rapporti con gli Stati Uniti. E dopo il cambio ai vertici dell'intelligence è tempo di riforma per i servizi segreti, ancora regolati dalla legge 801 del 1977, risalente quindi a quasi 30 anni fa. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario con delega ai servizi, Enrico Micheli. «Presto - ha spiegato Micheli - presenteremo un nostro progetto di legge, sul quale ci confronteremo con il Copaco e poi con il Parlamento, perché questa deve essere, se la facciamo e penso che la faremo, una riforma assolutamente bipartisan». Ma non sarà facile arrivare ad un provvedimento condiviso, dal momento che, a volte anche all'interno dei singoli partiti, ci sono posizioni molto differenti.

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