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Associazioni della Proprietà edilizia

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Con questo slogan i piccoli proprietari immobiliari scendono in campo per protestare contro la Finanziaria. Ieri mattina si sono riuniti a Roma proprio per ribadire la loro posizione in merito alla manovra che, dicono, «oltre a non affrontare il problema del reperimento di nuove risorse per la casa, apre la strada ad un inasprimento della tassazione locale, Ici in testa». Il Coordinamento Unitario della Proprietà Immobiliare (Arpe-Federproprietà, Asppi, Confappi, Uppi) chiede al governo un'inversione di tendenza e, in particolare, l'introduzione della tassazione separata delle rendite da locazione e l'avvio di un processo di trasformazione dell'imposta comunale sugli immobili. «Superare l'Ici è possibile», hanno detto all'unisono i numeri uno delle associazioni, esortando il governo a «spalmare» quest'imposta «su tutti i residenti dei comuni», in modo che non gravi solo sui proprietari di casa. Per quanto riguarda la rendita che si ricava da un immobile, (l'affitto), «le promesse del governo di non sommarla agli altri redditi non è stata mantenuta», e la tassazione sui canoni di locazione è eccessiva, andando a gravare sui costi degli affitti. «Ci sentiamo presi in giro — spiega Giacomo Carini, presidente na0zionale dell'Uppi — Durante la campagna elettorale abbiamo avuto delle promesse dall'attuale governo in merito alla riduzione dell'Ici, a cominciare da Romano Prodi. Promesse però, non mantenute. Chiediamo il rispetto di quanto ci è stato detto. Noi abbiamo votato anche in base a quelle promesse».

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