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I due poli sembrano in perfetto equilibrio

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Oggi chiude Fini

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Un test importantissimo quello delle Regionali del Molise di domenica e lunedì: il centrodestra cerca la riconferma e l'Unione tenta la scalata al vertice del governo regionale. In campo il presidente della Regione uscente Michele Iorio di Forza Italia, senatore eletto alle ultime Politiche di aprile, quindi ricandidato per la Casa delle libertà, e Roberto Ruta della Margherita, candidato dell'Unione anche lui deputato. Uno scontro delicatissimo, da scintille in questo particolarissimo momento della vita politica regionale e nazionale, un terreno ed un'occasione delicatissimi di rivincita. Roberto Ruta e l'Unione, dopo aver lasciato la gestione dell'esecutivo regionale cinque anni fa a Iorio, si aggrappano alla speranza di omologare anche il Molise al colore politico del governo nazionale. Il centrodestra invece aspetta quest'occasione per dimostrare che anche dal Molise può ripartire quella voglia di cambiamento capace di aprire e quindi favorire la svolta auspicata da una parte molto numerosa della società civile italiana. Michele Iorio, 58 anni, medico, nato a Morrone del Sannio (Campobasso) ma residente da tempo ad Isernia, forte di una leadership molto radicata in regione, appoggiato da tutti i partiti della Casa delle libertà, Udc compreso, e da due liste civetta, spiega: «Siamo per la continuità e ci appelliamo al buon senso dei molisani perché abbiamo dimostrato di aver apportato un profondo cambiamento riformistico alle istituzioni locali, portando avanti una serie di iniziative che nei prossimi anni attiveranno un più largo e articolato sviluppo socio-economico. Crediamo e ci auguriamo nella riconferma per portare a termine i progetti e la programmazione già avviata». Roberto Ruta, 40 anni, avvocato, nato a Campobasso, già presidente del Consiglio regionale e assessore regionale sei anni fa — anche lui democristiano come Iorio negli anni '90 — replica: «Vogliamo e saremo un altro Molise, questo è il nostro slogan, il nostro obiettivo. Iorio? Sta ripetendo alla gente molisana come programma di governo quello che non ha fatto nei suoi cinque anni di governo regionale». Il dibattito e il confronto sulla scorta di queste considerazioni e degli obiettivi in palio tra i due candidati è stato sempre molto serrato e aspro. Sostenuto, tra l'altro, dai leader dei partiti delle due coalizioni, da Berlusconi a D'Alema, da Fini (che stasera chiuderà la campagna elettorale a Isernia) a Fassino a Diliberto a Di Pietro a Pecoraro Scanio. Una discesa in campo compatta, agguerrita nelle quale non si è risparmiato nessuno. Alcuni esponenti di Governo e di partito come Gasparri, Di Pietro, Pecoraro Scanio, Mussolini lo stesso Berlusconi, che oggi non potrà essere a Campobasso come annunciato per un infortunio occorsogli ieri ma che interverrà in piazza via cavo, sono arrivati in Molise a più riprese a dimostrazione della portata del voto.

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