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FARO del Fondo Monetario Internazionale puntati sulla Finanziaria 2007, sui conti pubblici e sulla crescita italiana.

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La tradizionale missione che come ogni anno prelude alla successiva stesura dell'Article IV, il rapporto-paese del Fmi, sarà guidata dal responsabile del desk Italia Alessandro Leipold. A tutti gli interlocutori è stato intanto inviato un corposo questionario di 17 pagine e circa 70 domande. Gli argomenti al centro dell'interesse del Fondo spaziano dallo stato generale e le prospettive dell'economia, alle riforme, al mercato del lavoro, alla legislazione in materia economica, al commercio estero, al settore bancario, con un focus particolare sulle finanze pubbliche. Una sezione a parte è dedicata poi quest'anno anche alla situazione di Anas e Ferrovie dello Stato. Gli economisti visiteranno come di consueto le più alte cariche politico-economiche (Banca d'Italia e ministero dell'Economia in testa), le Autorità, le parti sociali per raccogliere i dati essenziali a ricostruire l'evoluzione del nostro paese nell'ultimo anno, rimettere a punto le proprie previsioni e dare suggerimenti sulla strada da seguire. Stando alle ultime indicazioni ufficiali del Fmi di settembre, l'economia italiana crescerà quest'anno dell'1,5% e nel 2007 dell'1,3%, con un deficit rispettivamente a quota 4 e 4,1%. E le principali raccomandazioni vertevano su una stretta più decisa dal lato della spesa e un'accelerazione delle riforme strutturali. Il Fmi prende atto dell'attuale ripresa in corso, ma non manca di interrogarsi sulla sua forza e sostenibilità e sui potenziali rischi che potrebbero offuscarne le prospettive. Lo scarso progresso della produttività, del resto, viene additata come «la principale causa del basso potenziale di crescita dagli anni '90». Gli occhi del Fondo sono puntati poi sulla competitività e sulle riforme atte ad accrescerla: particolare interesse suscita in questo senso lo stato di applicazione del decreto Bersani e, più in generale, gli sforzi legislativi per liberalizzare l'energia, i servizi pubblici, quelli professionali e quelli radiotelevisivi.

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