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Il retroscena

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I Ds non si fidano, vogliono un viceTra un mese probabili gli arrivi del «commissario» Dell'Aquila e di Sassoli

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Fanno parte del «soccorso rosso» il vice presidente della Vigilanza Rai, Merlo (Margherita), il prodiano Lusetti, il rutelliano Giachetti, il fassiniano Morri. E naturalmente Giulietti. Ma in realtà lo stesso Riotta ha già capito che forse aveva ragione Giorgio Bocca quando dopo la sua nomina si lasciò andare a una domanda che la dice lunga: «Ma chi glielo fa fare a uno bravo come Riotta di prendersi la patata bollente del Tg1?». Non è passato nemmeno un mese e quella patata bollente rischia di bruciare chiunque la prenda in mano. Riotta compreso. Il direttore del Tg1 si trova a enfatizzare l'azione di Prodi e a nasconderne le gaffe, a portare rispetto a D'Alema, a dare guazza a Fassino e Veltroni e a rispettare quei poteri forti che l'hanno portato sulla poltrona occupata da Mimun. Senza fare nomi: Profumo, Bazoli e Passera. Un Riotta, dunque, blindato ma nello stesso tempo prigioniero. Un editorialista di prestigio costretto a fare i conti con 13 edizioni quotidiane del telegiornale, con i problemi e le frustrazioni di 120 giornalisti, e con i Ds assetati di vendetta per lo smacco subìto. Ricordiamo che Riotta, grazie a Prodi, ha bruciato la candidatura di Caprarica, finito poi alle direzioni dei giornali radio. Tra meno di un mese il direttore del Tg1 dovrà presentare il piano editoriale e nominare i vice direttori. Una decisione che rischia di mandarlo alla deriva oppure rimetterlo in sella al cavallo di Viale Mazzini. Dalle nomine i Ds si aspettano due vicedirezioni e «mezzo». La prima per un candidato di ferro, quel Guido Dell'Aquila che lavorò con Petruccioli all'Unità, già ex Tg2 e Tg3: un vero «padrone» del mezzo televisivo. Un vicario che potrebbe oscurare la leadership di Riotta diventando una specie di commissario del Tg1. Il secondo nuovo vicedirettore dovrebbe essere un candidato interno della corrente più forte, quella che vede assieme la Busi, la Ferrario e Sassoli. Il terzo quel Giubilo, ex Raisport, vicino all'area cattolica del centrosinistra. Dei «vecchi» il solo Ferragni (Margherita) dovrebbe restare col suo mandato. Si dovrà invece trovare una nuova collocazione non solo a Maccari, attuale vicedirettore vicario, nominato con delibera del cda, ma anche agli altri vice di Mimun: Fico, Rossetti e Tagliafico.

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