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Forza Italia all'attacco

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Prima i dati dell'Osservatorio di Pavia che - come pubblicato ieri dal Tempo - dimostrano che, con la nuova direzione, il telegiornale è scivolato «più a sinistra» del Tg3 (nelle prime due settimane ha dedicato il 70% dello spazio al governo e alla maggioranza contro il 66 dei «cugini» di Raitre). Poi la polemica che, ieri, ha investito i servizi del telegiornale sul declassamento dell'Italia da parte di Fitch e S&P, e sui fischi al premier dopo la messa celebrata da Papa Benedetto XVI a Verona. Ad attaccare Riotta e il suo telegiornale ci hanno pensato Giorgio Lainati, capogruppo azzurro in Commissione Vigilanza Rai, e Paolo Romani, vicepresidente del gruppo di FI alla Camera. Per Lainati «stasera (ieri sera, ndr) il Tg1 di Riotta si è superato. Ha stravolto in modo inqualificabile la giornata politica smorzando il gravissimo declassamento del rating subito dall'Italia ad opera di due prestigiose e note agenzie, Standard and Poor's e Fitch. E, udite udite, ha consegnato alle cronache l'evidente contestazione subita a Verona da Prodi come una rimostranza di claque organizzate». «Oggi (ieri, ndr) il Tg1 - aggiunge - ha varcato il limite della decenza e forse è il caso che l'ineffabile Prodi-Riotta attraversi, questa volta in direzione opposta, le sponde dell'Atlantico. Sicuramente non lascerebbe alcun rimpianto». Dura anche Romani. «L'edizione serale del Tg1 è stato un vero e proprio scandalo - dice -. I fischi e le contestazioni che hanno coinvolto Prodi e gli applausi che hanno accolto Berlusconi sono finiti in fondo al giornale, ben nascosti». Per Romani «non è possibile che il principale telegiornale del servizio pubblico abbia sottovalutato una notizia come le contestazioni al presidente del Consiglio, proprio nel momento in cui nel Paese monta la polemica per la Finanziaria. Evidentemente è stata fatta una scelta precisa che contrasta con la funzione proprio del servizio pubblico»

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