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Le associazioni dei consumatori

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Così il ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, intervenendo al consiglio generale di Confcommercio, risponde ai rilievi della confederazione che ha bocciato la manovra del Governo. Inoltre, ha sottolineato Bersani, «dimostreremo nei prossimi mesi che i processi di riforma vanno avanti» e che «continuiamo un dialogo con il settore del commercio perchè in questa finanziaria ci sono anche delle misure positive per il commercio che vanno gestite assieme». Continuano, invece, le critiche dlel'opposizione e delle associazione dei consumatori alla manovra dell'esecutivo. Con la finanziaria «un lavoratore con moglie e due figli a carico con un reddito lordo di 37.000 euro (1.992 euro netti per 13 mesi)» pagherà «226 euro di nuovi oneri», sostiene l'Adusbef, secondo cui la manovra è «iniqua, schizofrenica e indigesta» e il ministro Tommaso Padoa-Schioppa è in realtà «un Robin Hood al contrario». La finanziaria «non colpisce», infatti, «con analoga efficacia i redditi superiori a 100.000 euro - spiega l'associazione di consumatori - né quel sottobosco di evasori chi si sono arricchiti con il pretesto dell'euro, sfilando dalle tasche dei consumatori 70 miliardi di euro e con i più svariati traffici, sono stati beneficiati dai condoni e dallo scudo fiscale tassato al 2,5 per cento, nè intacca i privilegi reali di alcune istituzioni economiche parassitarie, come la Banca d'Italia, protetta ed esclusa dalla politica dei sacrifici». L'Adusbef propone quindi alcune modifiche chiave: abrogazione dell'obbligo polizze calamità naturali e del ticket di 10 euro sulle ricette delle visite specialistiche, graduale eliminazione entro cinque anni dell'Ici sulla prima casa ed estensione della detrazione 20 per cento sul canone generalizzato dei fitti. «Le preoccupazioni espresse a caldo su una legge finanziaria schizofrenica ed indigesta», che «colpisce indistintamente tutti i cittadini compresi i meno abbienti con 56 nuove tasse», sottolinea l'Adusbef, sono «oggi condivise da tutti, eccetto che dal ministro Padoa Schioppa, Robin Hood alla rovescia, che toglie ai poveri per dare ai ricchi e che avrebbe il dovere di ritirarla per riscriverla di sana pianta, o di dimettersi». Per il vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Enrico La Loggia, «se un merito va riconosciuto alla Finanziaria targata Prodi-Visco è quello di aver messo tutti d'accordo, nel senso che tutti sono assolutamente insoddisfatti e preoccupati, dagli industriali ai commercianti, dagli artigiani agli agricoltori, dai professionisti agli impiegati pubblici e privati ed alle forze dell'ordine».

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