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«IL 10 novembre l'Ugl ha indetto a Roma una manifestazione nazionale per protestare contro il trasferimento ...

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Lo ha deciso la segreteria confederale dell'Ugl, riunita ieri e presieduta dal segretario generale di Renata Polverini. «L'Ugl ha già predisposto un pacchetto di emendamenti alla legge finanziaria — ha spiegato Polverini — in cui si chiede espressamente l'abrogazione dell'articolo 84 relativa al Tfr. Una norma che viola la libertà del lavoratore di decidere dei propri risparmi e rischia di minare alla base il rapporti tra governo e sindacato». «Una volta eliminato questo provvedimento assolutamente iniquo — ha aggiunto — si potrà avviare una discussione seria sulla base degli impegni presi dal governo con le organizzazioni sindacali attraverso il memorandum d'intesa sulle pensioni che l'Ugl ha sottoscritto e che rimandava a dopo la finanziaria la trattativa sulla previdenza e il Welfare. È da lì che si deve ripartire, a meno che non si voglia ridurre a carta straccia quell'intesa». «Allo stesso modo — ha continuato — non può essere ignorato l'accordo siglato da 23 sigle sindacali fondato sul principio del silenzio-assenso che permette al lavoratore di scegliere se far confluire il proprio Tfr nei fondi negoziali. Il decollo della previdenza complementare resta per noi un obiettivo irrinunciabile, e per questo, è inaccettabile la previsione di un trasferimento coatto della quota «inoptata» all'Inps». «Nonostante i segnali di apertura del ministro Damiano, resta il fatto — ha concluso Polverini — che le regole non si possono cambiare strada facendo e senza alcuna consultazione con le altre parti coinvolte. Se poi il governo decide che gli accordi non hanno più valore, allora lo dica con chiarezza e si torni al più presto al confronto».

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