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È il debito verso i pensionati in Svizzera Il leader Fatuzzo: «Se ne occupi la Ue»

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E, cosa peggiore, vorrebbe far pagare ai pensionati». A gettare l'allarme è Carlo fatuzzo, parlamentare europeo delpartito dei pensionati e segretario nazionale del medesimo partito. Fatuzzo ieri ha presentato su questo tema un'interrogazione alla Commissione europea. Avete investito del problema Bruxelles? «Nell'interrogazione chiedo alla Commissione se è a conoscenza che nel deficit di bilancio della Finanziaria, è stata omessa un voce debitoria per un ammontare di circa 10 miliardi di euro. Questa grave omissione si riferisce al debito dell'Inps nei confronti dei pensionati che hanno lavorato in Svizzera. Questi ai sensi della convenzione bilaterale Italia-Svizzera a seguito di ripetute e univoche sentenze della Corte di Cassazione hanno ottenuto la condanna dell'Inps al pagamento del triplo della pensione attualmente corrisposta con arretrati di dieci anni». Quanto sono i pensionati interessati e che rischiano di restare senza la pensione maggiorata? «Queste sentenze interessano circa 500.000 pensionati e l'aumento medio per pensione è di circa 20.000 euro l'anno. Totale 10 miliardi di euro che sono circa un terzo dell'intera Finanziaria. La manovra economica all'art 85 comma 6 intende azzerare questo debito di bilancio con una interpretazione autentica di un decreto del presidente della Repubblica del 1968. Ciò in contrasto con la legge italiana che non prevede interpretazioni autentiche in caso di interpretazioni univoche dei magistrati e allorchè si tratta di fatto di nuove leggi come in questo caso». Cosa si propone con l'interrogazione? «Voglio sapere quali provvedimenti intende prendere la Commissione nei confronti dell'attuale governo italiano per la mancata indicazione nel bilancio dello Stato di questa voce debitoria nascosta ad oggi alle autorità comunitarie. C'è un debito per l'Inps di dieci miliardi di euro. È altrettantio grave che il governo sta tentando di decurtare la pensione di 500 mila emigrati in Svizzera». Quali saranno le conseguenze? «Il governo non vuole pagare questi aumenti ma non si possono non rispettare le decisioni della magistratura. Così da una parte tiene nascosto questo debito a Bruxelles dall'altro costringe i pensionati a continuare le cause per altri anni. Ma alla fine dovrà pagare. Alla faccia delle dichiarazioni di Prodi che non voleva toccare i pensionati». Che azioni intende fare il suo partito dopo l'interrogazione a Bruxelles? «Noi procederemo a incatenamenti davanti alle sedi dell'Inps di diverse province d'Italia per attivare l'attenzione dei politici e dell'opinione pubblica su questo comportamento contro i pensionati. Tutti devono sapere che la Corte di Cassazione aveva deciso gli aumenti con numerose sentenze». Quali sono i tempi del pronunciamento della Commissione europea? «La Commisione ha tempo 15 giorni per dare una risposta. Potrebbe aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia». Ma lei prima ha interpellato Prodi su questo problema? «Non ci ho pensato per niente. Sono scandalizzato del comportamento del governo. Mi risulta che i giudici dei tribunali su pressione dell'Inps stanno rinviando tutte le cause giunte alla fase finale per asèettare l'approvazione della Finanziaria. E allora i ricorrenti devranno ricominciare da capo. È un vero e proprio inganno». Ha coinvolto i sindacati? «I sindacati sono consapevoli di questa situazione tramite i patronati che hanno promosso le cause ma tacciono perchè vicini al governo di sinistra. Mi aspetto battaglia in Parlamnento da parte della Cdl per la bocciatura di questa norma». L.D.P.

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