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Don Gelmini: «Costruiamo un dibattito televisivo»

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Il fondatore della Comunità Incontro si dice contrario alla messa in onda del servizio (proibita ieri dal garante della privacy) «come scoop» mentre è più possibilista se fosse proposto «in una discussione seria e obiettiva». Parla di risultati sconcertanti don Gelmini «anche se fosse risultato positivo un deputato su dieci o uno su venti». Poi ha proseguito: «Oggi (ieri, n.d.r.) qualche mio ragazzo mi ha detto - ha proseguito - "guarda, don Pierino come si comportano i legislatori, quelli che ci mettono addosso pesi. E noi andiamo in carcere...". È questo il primo risultato di una notizia che, anche se non ufficiale, è veramente sconvolgente. Non ci aspettiamo che i parlamentari siano superman, ma che siano almeno consapevoli della loro responsabilità di fronte ai giovani». In merito all'opportunità o meno di trasmettere il servizio delle «Iene» il prete anti-droga si è detto contrario a farlo vedere come «una specie di scoop, come qualcosa che diventa morboso. Si potrebbe farlo casomai in maniera serena, obiettiva». Infine, don Gelmini è tornato a scagliarsi contro ogni ipotesi di abrogazione della legge Fini-Giovanardi: «La droga sta diventando talmente un elemento devastante che se non erigeremo delle dighe verremo travolti e inondati in modo scandaloso». Mar. Coll.

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