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MILANO — La finanziaria 2007 può affossare il mercato immobiliare.

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«Le riforme previste - spiega il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani - influenzeranno pesantemente, in modo negativo, il nostro mercato e provocheranno effetti psicologici sconvolgenti». Sotto accusa l'obbligo di indicare l'Ici in dichiarazione dei redditi e la riforma del catasto. Previsto, inoltre, un aumento delle imposte catastali e ipotecarie ai fini della successione, con una tassa compresa tra il 2 e il 6%. «Una novità rivoluzionaria, in negativo, quella del catasto patrimoniale - spiega Sforza Fogliani - che avrà effetti immediati. L'aumento generalizzato delle imposte renderà meno "appetibile" e "redditizio" il mercato e peserà sulle spalle di ogni singolo cittadino. Il tutto finirà per appesantire la fluidità di un settore già in crisi». Bocciata per il presidente di Confedilizia anche la tassa sulla successione, «uno degli errori più gravi della nuova finanziaria». Mentre la Confederazione chiede «la separazione dei redditi di locazione dagli altri redditi. Una proposta di cui aveva parlato lo stesso presidente del Consiglio, Romano Prodi e che ora non è prevista». Una riforma, quella della Finanziaria varata dal governo, «che vede l'innalzamento su cui calcolare le imposte - dice Luca Dondi, senior analyst di Nomisma real estate - troppo violento e indiscriminato. Un inasprimento che rischia di colpire nel mucchio e che dà una spallata troppo vigorosa a un settore già fragile». Alcune categorie catastali, dalle scuole ai musei, potrebbero subire un aumento del valore degli estimi del 40%. Se la nuova finanziaria «ha il pregio di toccare e centrare i temi da innovare nel settore immobiliare - spiega Dondi - le risposte date, forse per troppa fretta o per accontentare esigenze diverse, sono inadeguate». Neanche la polizza obbligatoria per la casa contro le calamità naturali trova il consenso degli operatori interpellati. «È sicuramente - sottolinea Dondi - un provvedimento da rivedere in fase di conversione della finanziaria. È un'idea non applicabile nell'immediato che non avrà una copertura così automatica e che sarà difficilmente controllabile».

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