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Partito democratico, Prodi allarga a Sdi e Italia dei valori

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Il Partito Democratico è al centro del confronto che si è svolto ieri in piazza Santi Apostoli, nella storica sede dell'alleanza, dove Romano Prodi ha chiamato a raccolta intorno alle 21 i leader di Ds e Margherita. All'incontro, oltre a Francesco Rutelli e Piero Fassino, avrebbero preso parte Massimo D'Alema e Arturo Parisi, i capigruppo dell'Ulivo alla Camera e al Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro. Alla determinazione, ribadita da Romano Prodi in una lettera trasmessa agli invitati al seminario di Orvieto, in programma per venerdì e sabato prossimo, di procedere lungo la strada tracciata con la presentazione della lista dell'Ulivo alla Camera alle elezioni politiche e sfociata nella costituzione dei gruppi unici in Parlamento, si contrappone la scelta della Sinistra Ds, dell'Area Salvi e di una parte della Sinistra Ecologista della Quercia, di disertare l'assemblea. Di fronte alla conferma delle posizioni della minoranza interna, il segretario Piero Fassino ha da tempo ribadito la convinzione e l'impegno di condurre tutto il partito all'approdo del Pd, evitando il rischio della scissione. Gli esponenti della minoranza hanno riconfermato che non hanno alcuna intenzione di aderire a un progetto che annacqua la storia e l'identità del partito, cancella ogni riferimento alle radici del socialismo e che, di fatto, smarrisce anche la sua appartenenza all'esperienza eurosocialista, perchè, allo stato, è ancora sconosciuto l'approdo che il nuovo soggetto dovrà assumere nei suoi rapporti internazionali. «In tutte le obiezioni che vengono mosse al progetto di Partito Democratico - scrive Prodi - vi è qualcosa di vero. Ma noi dobbiamo tenere conto di tutti i dubbi e di tutte le obiezioni e non farci bloccare da nessuna di esse». Parole che confermano la determinazione ad andare avanti, magari allargando il cerchio dei soggetti interessati al progetto. Così il Professore ha pensato di estendere gli inviti anche allo Sdi e all'Idv. Nel caso dei Socialisti la partecipazione al seminario appare assai problematica. Lo Sdi è tuttora impegnato nel percorso della Rosa nel Pugno e, anche se il progetto segna il passo, proprio venerdì e sabato, in concomitanza con il seminario di Orvieto, è in programma un'assemblea a Montecatini organizzata dall'Associazione per la Rosa nel Pugno, promossa da Lanfranco Turci, alla quale è atteso anche Enrico Boselli. Difficile, quindi, che il segretario dello Sdi possa partecipare all'iniziativa sul Pd. Al contrario, l'Idv ha già stabilito di partecipare come «osservatore» all'incontro voluto da Prodi nella cittadina umbra. «La nostra delegazione - spiega Antonio Di Pietro - sarà guidata da Leoluca Orlando e saremo presenti perchè consideriamo il seminario un passo importante verso il Pd. Ma non intendiamo rimanere nella veste di osservatori, puntiamo, anzi, ad essere co-protagonisti della realizzazione del progetto. Per questo abbiamo deciso di andare a verificare se siamo di fronte a una solida realtà o se, al contrario, si tratta solo dell'ennesimo pour parler. Sul tavolo del poker politico è stato gettato il chip e noi intendiamo rilanciare, perchè vogliamo andare a vedere le carte di Prodi, Rutelli e Fassino». Negli equilibri della minoranza diessina, ieri si è mosso qualcosa. Dal fronte compatto Correntone- Area Salvi-Sinistra Ecologista si è differenziato Fabrizio Vigni, che degli ecologisti della Quercia era il portavoce. «Sinistra Ecologista -ha fatto sapere Vigni in un comunicato- ha deciso di partecipare attivamente al processo di costruzione dell'Ulivo come nuovo soggetto politico». Alla scelta, maturata nel consiglio nazionale che si è svolto nei giorni scorsi, ha aderito anche il deputato Sergio Gentili.

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