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Finocchiaro: «Ora la Camera rimedi all'errore»

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«Davvero un bel risultato! La Camera potrebbe rimediare», ha concluso la parlamentare dei Democratici di Sinistra: «Ma occorrerebbe anticipare l'esame del provvedimento da parte dell'aula di Montecitorio. Quello che è successo al Senato - ha detto Finocchiaro - comporta, se si rispettano le scadenze previste per il dibattito in aula alla Camera il 23 ottobre che quelle parti dei decreti legislativi di Castelli più delicati (e cioè la parte che riguarda l'accesso, il cambio di funzioni, la scelta delle funzioni, i concorsi) entrano irrimediabilmente in vigore e non c'è più possibilità di sospenderla. Questo, naturalmente, se non cambia la data di discussione della Camera che è il 23 ottobre, in una finestra all'interno della sessione di bilancio». «È ora di vedere chiaramente chi è che appoggia il governo e su quale maggioranza può contare, altrimenti il centrosinistra va a picco», ha commentato il senatore dell'Ulivo Luigi Lusi, che ha aggiunto: «L'atteggiamento dell'Italia dei Valori e del ministro di Pietro è insostenibile. Di conseguenza il Ministro Mastella, farebbe bene a chiedere e ottenere dal Consiglio dei Ministri e a porre in Senato la questione di fiducia. Sarebbe un modo per vedere una volta per tutte chi è che sostiene l'esecutivo e chi, invece, rischia di affossarlo». «Quella dell'Idv appare una scelta sbagliata e francamente non comprensibile», ha detto il senatore dell'Ulivo Massimo Brutti, responsabile Giustizia dei Democratici di Sinistra. «Assolutamente non si tratta di un danno grave o irreversibile, tutt'altro. Penso che sia più un danno politico», ha esordito il sottosegretario alla Giustizia Alberto Maritati ha commentato la debacle della maggioranza nelle votazioni sull'art. 5 del ddl Mastella. «Così il centrosinistra va a picco. Di tutto ha bisogno il centrosinistra meno che di entrare in uno stato confusionale come rischia di succedere dopo quanto è avvenuto al Senato», ha chiosato il capogruppo della Rosa nel Pugno a Montecitorio Roberto Villetti. «La bocciatura dell'articolo 5 del disegno di legge di sospensione della riforma dell'Ordinamento giudiziario non produce effetti irreparabili, perché la normativa di sospensione, anche se entrerà in vigore dopo il 28 ottobre, avrà effetto sul periodo precedente»: è quanto ha dichiarato il deputato Lanfranco Tenaglia, il responsabile nazionale Giustizia della Margherita dopo il voto del Senato sulla norma. «Quello che è accaduto oggi in Aula è un fatto politicamente gravissimo», ha dichiarato la senatrice Manuela Palermi, presidente del gruppo Verdi-Pdci di Palazzo Madama: «È necessario - ha concluso - un chiarimento immediato all'interno dell'Unione».

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