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Aumentano gli alunni per classe, a rischio 20 mila posti di lavoro. Più difficile l'assegnazione del sostegno

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«Tutte le cose sono perfettibili e migliorabili - ha detto Fioroni - il Parlamento farà la sua parte, ma sul fatto che questa sia una finanziaria che somma equità e giustizia e consente anche il rilancio dell'economia non ci sono dubbi». Nella Finanziaria che chiede sacrifici «solo a chi può permetterseli» il momento-chiave è l'articolo 66 dal titolo «Interventi per il rilancio della scuola pubblica». In particolare il punto A del comma 1 in cui a partire dall'anno scolastisco 2007-2008 viene indicato il valore medio nazionale del rapporto alunni/classe che prevede un incremento dello 0,4% per classe. La «bozza della vergogna», quella cambiata in corsa che aveva fatto gridare allo scandalo i sindacati "amici" e molti esponenti della coalizione di sinsitra, parlava esplicitamente di taglio delle classi. Ora si fanno le «medie» ma il risultato, secondo i diretti interessati, non cambia: «Facendo i conti della serva l'incremento dell' 0,4 per classe produrrà un taglio netto di 20.000 posti di lavoro, all'incirca 15.000 docenti e 4.000 personale ausiliario» paventano i Cub della scuola (Sindacato unitario di base). E a proposito dell'altra questione, il taglio degli insegnanti di sostegno (attualmente uno per 138 alunni nella prima versione della Finanziaria, poi affossata, s'era parlato di uno su 168) c'è poco da stare allegri. Sempre nell'articolo 66 (al punto b) si affronta la questione dei docenti di sostegno: nel 2007 si supererà il parametro 1/138 studenti sani. «Si passerà ad una individuazione del numero degli studenti diversamente abili aventi effettivamente diritto tramite lo stretto raccordo e la verifica tra banche dati Asl e uffici scolastici regionali» sottolinea una nota del Ministero della Pubblica Istruzione. «Nell'incertezza era meglio prima - ribattono i Cub - Crea qualche sospetto l'entrata in scena delle Regioni. A cosa serve il loro coinvolgimento? C'è forse il sospetto che dalle Asl fioccano richieste di sostegno superflue? O si vuole rendere più difficile e farraginoso l'iter per ottenere quello che è un diritto? O forse si cerca una corresponsione economica di fronte alla necessità di tagliare le cattedre?» C'è insomma il sospetto che, a leggere tra le righe, questa finanziaria punti, comunque, a un dimagrimento dell'istituzione scolastica. Eppure il ministro Fioroni sprizza ottimismo da tutti i pori: «È la prima volta che un governo della Repubblica prevede un piano triennale per 170 mila assunzioni, di cui 150 mila docenti e contemporaneamente innalza l'obbligo di istruzione, modifica la legislazione in materia di reclutamento scolastico, prevede la valutazione dei presidi» ha affermato ieri. Aggiungendo, per chi ancora nutrisse dei dubbi, il colpaccio sul fronte dell'autonomia scolastica «per la prima volta da quando esiste questo principio costituzionale si dà alle scuole non più cento milioni di euro, ma quasi tre miliardi. Le cifre si commentano da sole». Sull'argomento, poi, la Finanziaria prevede l'istituzione dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica: s'afferma la centralità dello Stato e dunque sarà il ministero ad erogare direttamente i fondi alle scuole. Ancora soldi: lo stanziamento di 30 milioni di euro l'anno per l'innovazione tecnologica (l'antico pallino della Moratti). «Sarà pure introdotta la defiscalizzazione di 1000 euro per tutti gli insegnanti, anche quelli con incarico per un anno, per la spesa effettuata per l'acquisto di un personal computer». E siccome è finita in soffitta per sempre la riforma Moratti, la Finanziaria 2007 affronta pure la questione dell'istruzione tecnica. «Per la prima volta gli IFTS, gli istituti di formazione tecnica superiore, faranno parte dell'Ordinamento nazionale dell'Istruzione. Praticamente un'offerta formativa post-diploma ad alta specializzazione, alternativa all'Univer

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