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«C'è malumore, ma non divisioni politiche»

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Ds e Margherita non sembrano aver gradito anche un certo «personalismo» del Professore? «Lo ripeto. Si tratta di problemi di comunicazione che, ovviamente, hanno prodotto qualche malumore. Ma non vedo motivi di dissenso circa la sostanza politica». E il caso Rovati? «In questo ore abbiamo la conferma che i problemi di Telecom sono ben altri e di ben altre dimensioni rispetto all'incidente-Rovati che si è chiuso con le sue responsabili dimissioni». Insomma, nell'Unione è tutto sotto controllo? «Quando si va alla sostanza delle questioni come già si è visto sul decreto intercettazioni e come si vedrà quando Prodi illustrerà, in Parlamento, la posizione del governo su un settore importante come le telecomunicazioni e la politica industriale, non ci sono divergenze di sostanza». Cosa risponde a chi condanna il «protagonismo» del premier? «È bene che i critici, se ci sono, si mettano d'accordo. Non si possono muovere a Prodi accuse opposte criticando, talvolta un eccesso di protagonismo e, altre volte, un deficit di regia e determinazione». Forse basterebe una via di mezzo? «Si tratta di un equilibrio difficile, specie oggi che le leadership di coalizione (ne sa qualcosa anche Berlusconi) sono impegnate nella estenuante fatica di fare sintesi tra tante, troppe voci, coniugando esercizio dell'autorità e disponibilità all'ascolto e alla mediazione».

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