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Il governo vuole cedere i gioielli immobiliari ai privati

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E non per gli attuali 19 anni, ma con concessioni fino a 50 anni. È questa la strategia che l'esecutivo sta mettendo a punto insieme all'Agenzia del Demanio in vista della prossima Finanziaria. Un piano che se realizzato porterebbe, secondo il viceministro Vincenzo Visco, ad un incremento del Pil di oltre un punto percentuale che rappresenta gli investimenti privati che si potrebbero mobilitare sulla base dei programmi avviati d'accordo con i comuni, per valorizzare il patrimonio immobiliare. Senza contare inoltre la spinta allo sviluppo dell'economia che si otterrebbe mettendo in opera questo progetto. Beni confiscati alla criminalità: allo studio la possibilità di trasferire i beni confiscati per finalità istituzionali o sociali, non solo in favore dei Comuni, ma anche di Province e Regioni. Gli effetti sarebbero, tra l'altro, la riduzione delle locazioni passive e dei relativi canoni da corrispondere. Fondo d'uso per immobili governativi: Si ipotizza inoltre l'introduzione di un fondo «costo d'uso» per gli immobili ad uso governativo che servirebbe a favorire il contenimento e la razionalizzazione sistematica degli spazi in uso governativo e in locazione passiva alle Amministrazioni dello Stato, con il superamento dei fitti figurativi. Questo avrebbe tra gli altri effetti la riduzione del costo d'uso degli immobili in uso governativo e la riduzione della spesa corrente per locazioni passive. Rideterminare canone marittimo: Si punta a rideterminare i canoni demaniali marittimi per finalità turistico-ricreative, da applicarsi anche alla realizzazione e gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto, perseguendo obiettivi di equità, razionalità e uniformità di indirizzo e superando nel contempo l'attuale previsione di un aumento indiscriminato dei canoni pari al 300%. Tra gli strumenti per far questo si pensa anche alla riclassificazione (affidata alle Regioni) di aree, manufatti, pertinenze e specchi acquei in due sole categorie di riferimento: ad alta e a normale valenza turistica. Concessioni a 50 anni: Si ipotizza la possibilità di concedere e locare a privati, per un periodo non superiore a 50 anni, beni immobili dello Stato a fini di riqualificazione, recupero e rifunzionalizzazione, anche attraverso la promozione di Accordi di programma e l'introduzione di un meccanismo premiale per gli Enti territoriali interessati, in misura compresa tra il 50% e il 100% del contributo di costruzione dovuto dai privati per l'esecuzione delle opere di riqualificazione e riconversione. Beni difesa: Si punta a razionalizzare e coordinare la molteplicità di norme, non sempre coerenti, intervenute negli ultimi anni in materia di dismissione dei beni immobili in uso alla Difesa, rimuovendo gli ostacoli che ancora impediscono l'avvio di un vasto processo di valorizzazione e riqualificazione delle rilevanti installazioni militari dismesse e dismissibili presenti sul in modo diffuso sul territorio. Scuole: Introdurre nuove procedure di valorizzazione dei beni dello Stato suscettibili di utilizzazione a fini economici e innestare elementi di maggiore flessibilità nell'uso dei beni pubblici con utilizzi privati, semipubblici e pubblici nonchè di servizio ai cittadini (come palestre, scuole, residenze speciali, etc.). Introdurre inoltre ulteriore flessibilità attraverso una nuova disciplina delle concessioni e locazioni (che preveda una significativa estensione della durata) al fine di attrarre un consistente flusso di investimenti privati.

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