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Addio a Veneziani, largo a Mellone e ai giovani

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Largo ai giovani. Si cambia nella libreria della destra, un'aria di rinnovamento spira sui volumi polverosi di An. Esce di scena anche Pietrangelo Buttafuoco, a vantaggio di una truppa di trentenni con nuove proposte. Insomma, si apre all'insegna del rinnovamento il «forum delle idee» che si terrà oggi a Roma all'Hotel Jolly. Si tratta di un'operazione del tutto nuova per An sotto molteplici punti di vista. Perché quella di oggi non sarà una semplice iniziativa di propaganda. Sarà una grande «fase di ascolto» che Gianfranco Fini intende avviare con intellettuali vicini e non solo, visto che i forum saranno tre (oltre a quello di oggi seguiranno quelli sulla solidarietà e sulla impresa). A tutti gli invitati, infatti, il presidente di An ha inviato il documento che disegna la nuova strategia del partito con un chiaro invito: niente autoreferenzialità, aprirsi all'esterno. Spiega, infatti, il leader della destra che il documento approvato dall'esecutivo del partito nel luglio scorso serve a «indicare una strategia di medio periodo per rendere possibile una credibile alternativa all'attuale maggioranza di governo di sinistra e per rilanciare l'esperienza del governo della Cdl». E aggiunge nella missiva: «Sono convinto che l'autoreferenzialità sia un vizio di cui i partiti politici si debbano liberare: di qui l'idea di discutere liberamente il documento anche con esponenti della cosiddetta società civile che operano nei settori della cultura, formazione, università, volontariato, associazionismo, imprenditoriali e del sindacato che non si riconoscono nei programmi e nei valori della sinistra». E anche negli inviti (e dunque nelle risposte) si registra una piccola svolta. È stato chiamato a partecipare per esempio Marcello Veneziani, seppur sia stato molto critico proprio con Fini con il quale ha aperto di fatto una questione personale più che politica. Veneziani ha fatto sapere che non ci sarà. E non ci sarà neanche Pietrangelo Buttafuoco. Non ci saranno dunque i due intellettuali più in vista dell'area di destra. In compenso arriveranno le novità. Ci sarà Angelo Mellone, il vulcanico trentatrenne autore di «Dì qualcosa di destra», che sta spopolando tra i giovani di destra. Ci sarà anche il trentacinquenne Federico Eichberg, politologo, presidente dell'Osservatorio Parlamentare ed editorialista del Tempo. Ci sarà (ma non è ancora sicuro) anche Michele De Feudis (classe 1976), giornalista e «ideologo» dei giovani di An. E ci sarà un gruppo di giovani non legati al partito. Come Luigi Di Gregorio, professore di teoria politica. O come Salvatore Santangelo, esperto di geopolitica e di relazioni internazionali. O come il saggista Andrea Marcigliano. Fini ascolterà anche le parole del politolgo Alessandro Campi, docente di storia delle dottrine politiche a Perugia. Quarantacinque anni, segretario generale della Fondazione Ideazione, Campi è molto seguito a via della Scrofa. Nel parterre non mancherà ovviamente Gennaro Malgieri, consigliere di amministrazione della Rai e direttore del Secolo d'Italia per oltre un decennio. È stato l'ideologo di An e ancora oggi Fini trae in parte ispirazione dai suoi libri. Sicuramente è ancora molto ascoltato. E con lui si farà vedere Umberto Croppi, ex direttore editoriale della Vallecchi. Ci sarà poi il comparto «riviste», a cui il leader di An sta cercando di dare un nuovo spazio. Troppe, rissose, spesso in polemica tra loro, in molti casi autentici sfogatoi per pochi intimi, i periodici di destra in rare occasioni sono riusciti a spingere un dibattito utile al partito. Ora Fini vuole valorizzarle. O almeno valorizzare le iniziative tra esse che sono state utili. E allora largo a Fabio Torriero, direttore de La Destra ed editorialista del nostro giornale. E largo anche a Marcello De Angelis, direttore di Area, giornale vicino alla destra sociale. Infine c'è la «riserva del Secolo», il quotidiano di partito, tornato ad essere una piccola fucina di idee alimentando il dibattito interno. La «tribuna» del giornale sarà rappresentato dal dir

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