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De Gregorio vede il Cav e conquista una Dell'Utri

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Anzi, non ce n'è stato uno solo. Sergio De Gregorio, il senatore fuoriuscito dall'Italia dei Valori e che fa penare la maggioranza di centrosinistra, ha visto Silvio Berlusconi. L'ha scoperto l'Indipendente, un giornale di centrodestra a cui De Gregorio ha confermato: «Mi sono confrontato spesso con il Cavaliere». Perché De Gregorio viene proprio dalle fila di Forza Italia, partito dal quale è uscito dopo aver partecipato finanche alla fondazione. E Berlusconi gli ha chiesto subito di ritornare alla «casa del padre». E l'ex esponente dell'Italia dei Valori s'è tolto un sassolino dalla scarpa: «Non sono io che sono andato via, sono stati i tuoi che mi hanno allontanato». L'allusione è ai suoi attriti in quel di Napoli con Antonio Martusciello, ex coordinatore degli azzurri all'ombra del Vesuvio. Ma di tornare con Forza Italia De Gregorio non ci pensa neppure. Va avanti per la sua strada e domani presenterà all'Hotel Parco dei Principi di Roma il suo «Italiani nel Mondo»: «Sarà un movimento politico svincolato dagli estremismi di destra e di sinistra, erede della tradizione dei grandi partiti moderati della storia italiana e con una spiccata connotazione di socialismo cattolico. Il Paese ha bisogno di dialogo e di progetti che superino i particolarismi di bottega, raggiungibili soltanto se si lavora insieme per una causa comune», promette il presidente della commissione Difesa del Senato. Intanto De Gregorio al Cavaliere rischia di scippare una fan d'eccezione, Maria Pia Dell'Utri, moglie di Alberto, fratello gemello di Marcello, che fu il fondatore di Publitalia (la concessionaria pubblicitaria di Mediaset) e l'ideatore di Forza Italia. Un'ipotesi che ha già allarmanto i vertici di Forza Italia che hanno ben chiaro come il brand Dell'Utri vale ancora molto. Moltissimo. Non solo, ma il vulcanico e obliquo senatore si muove. Intensifica i contatti. Vede il Cavaliere e parla con Prodi. Cerca di pescare nel mare magnum centristi, degli scontenti, dei delusi dei due schieramenti. Potrebbe avvicinanrsi al suo movimento Egidio Pedrini, Idv ed ex Udeur e sopratutto ex pezzo da novanta di casa Alitalia. O Leoluca Orlando con il suo gruppo (tra cui il senatore Fabio Giambrone) o Pietro Fuda, ex Forza Italia, ex Margherita e fra poco pure ex Unione se non gli danno al più presto la presidenza di una commissione parlamentare. Piccoli leaderini crescono, ma quello che è più probabile è che le fila del gruppo misto del Senato andranno a ingrossarsi. E i problemi per Prodi a ingigantarsi. De Gregorio l'ha capito prima di tutti, offre una scialuppa di salvataggio a quelli che stanno in mezzo al guado. Non solo a Roma, a costituirà gruppi consiliari a Napoli e Palermo, in Calabria, Campania e Veneto. Non a caso, sempre domani, De Gregorio andrà alla manifestazione pro-Ponte sullo stretto indetta dal movimento independentista di Raffaele Lombardo, un altro battitore libero. La partita è solo all'inizio, avanti il prossimo.

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