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Il direttore di Raiuno Del Noce

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Ho letto recentemente sui quotidiani che potrei restare in carica fino a primavera. Io intanto continuo a lavorare come se fosse il primo giorno con il medesimo entusiasmo e soprattutto con la correttezza che ha contraddistinto il mio comportamento in quattro anni e mezzo di direzione. Infatti in tutto questo periodo non sono mai stato convocato in Commissione di Vigilanza, segnale evidente di una ineccepibile linea di condotta». È Fabrizio del Noce, responsabile di Raiuno a parlare a margine della conferenza stampa di presentazione del palinsesto autunnale della rete, tenutasi ieri mattina. È un direttore fiero dei risultati ottenuti. E non esita a sottolinearli: «Se dovessi andar via adesso, il bilancio del mio operato sarebbe estremamente positivo. Sei periodi di garanzia televisiva, l'uno di seguito all'altro, non li ha mai vinti nessun direttore». «Peccato che nonostante gli evidenti successi, talvolta non sia stato risparmiato dalle polemiche», afferma Del Noce che così giustifica la limitata simpatia con cui, da alcuni parti politiche e giornalistiche, la sua figura è stata guardata. «Forse - aggiunge - il motivo è da attribuirsi alla mia ex militanza politica in Forza Italia e all'amicizia personale con Silvio Berlusconi che hanno attirato più antipatie che simpatie. Essere amico di Prodi probabilmente non provoca le medesime reazioni. Io, ex deputato di Forza Italia, sono sempre stato rispettoso della missione di servizio pubblico della rete che mi è stata affidata». «Ho consegnato al Tg1 - ricorda -, con il programma L'eredità, un traino fortissimo che ha fatto svettare il notiziario in cima agli ascolti. Ed ho difeso l'identità di Raiuno combattendo non solo contro la concorrenza ma anche contro le emittenti satellitari sempre più ricche di contenuti». E a chi gli domanda se sia giusto che ex deputati diventino direttori di reti, risponde: «Fino a quando non ci sarà un limite costituzionale, è paradossale che si possano bloccare carriere». Dunque Del Noce annuncia che vive con tranquillità questo periodo così delicato ed incerto della sua vita professionale. Il direttore di Raiuno, inoltre, nel parlare di correttezza e trasparenza, dice che i personaggi immischiati in Vallettopoli nulla avevano a che fare con Raiuno. «Neppure Elisabetta Gregoraci - puntualizza - perché la show è stata semplicemente impiegata come valletta nel quiz Il malloppo andato in onda lo scorso agosto 2005. Il suo compito era semplicemente quello di trasportare carrelli e casseforti. Non si può certo dire che abbia fatto carriera». Infine conclude: «Nel mio mandato di responsabile della principale rete Rai, ho ricevuto due sole piccole note da parte dell'Osservatorio sui Minori: la prima era inerente ad una pubblicità e non rientrava nella mia giurisdizione di direttore, la seconda si riferiva ad una sola scena contenuta nella fiction Amanti e segreti nella quale una bambina si era trovata per caso ad assistere di nascosto all'omicidio del padre».

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