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Dario Fo apripista per Biagi e Luttazzi

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Ed invece si tergiversa perché si ha paura di poter in qualche modo umiliare i prepotenti, dando l'impressione di una vendetta. Siamo davvero al ridicolo del ridicolo». Con queste parole il premio Nobel Dario Fo, ieri mattina, ha espresso la propria opinione su quanto sta in questi giorni accadendo in Rai, riferendosi in particolare al fatto che non tutti coloro, giornalisti, conduttori e comici, che furono allontananti dall'azienda televisiva pubblica ai tempi del governo Berlusconi, sono stati riassunti. Dario Fo è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dei palinsesti autunnali di Raitre. Sulla emittente di cui è direttore Paolo Ruffini il premio Nobel terrà una serie di appuntamenti dal titolo «Lezioni d'arte di Dario Fo». Ed a margine della conferenza, ha espresso il suo malumore per la non riassunzione di tutti i cosiddetti «epurati di viale Mazzini», adesso che il governo è in mano al centrosinistra. Michele Santoro ritorna proprio domani sera, in prime time sulla seconda rete con il nuovo programma «Anno zero» di cui sono previste per adesso dieci puntate, ma potrebbero anche diventare di più. Santoro porta nel suo carrozzone, il vignettista Vauro, Sandro Ruotolo e soprattutto Marco Travaglio, autore di molti libri «anti berlusconiani» che hanno fatto discutere. Ma, come lo stesso Santoro ha anticipato, nella prima puntata potrebbe esserci anche Corrado Guzzanti. Il comico Paolo Rossi sarà presente nel programma di Fabio Fazio «Che tempo che fa» in onda dal primo ottobre sulla terza rete. Mentre potrebbe contemplarsi anche un ritorno in video di Sabina Guzzanti che, insieme al fratello Corrado, potrebbe essere presente come ospite in alcune delle puntate del programma «Parla con me» condotto da Serena Dandini previsto in versione prima serata, per gli inizi del prossimo anno, sempre su Raitre. Mancano all'appello ancora Enzo Biagi e Daniele Luttazzi. Ed è proprio alla conclusione «dell'operazione rientro epurati» che Dario Fo si riferiva. Poi Fo prende spunto dal pittore Mantenga a cui dedicherà le prime due puntate del suo programma. E collegando passato e presente, manda un'altra stoccata: «Anche lui aveva problemi con i potenti. Sembrano quasi gli stessi problemi che stiamo vivendo oggi in Rai e che io mi auguro non si risolvano con pateracchi». A proposito della terza rete, su cui è chiamato ad esprimere la propria opinione, conclude: «Raitre va aiutata perché è la rete più povera dell'azienda ma è sempre in sintonia con la realtà dei tempi. Deve, però, sempre fare i conti con un budget limitato. Conosco molte persone che vi lavorano con stipendi bassissimi. Fortunatamente su Raitre trovano spazio argomenti e tematiche che altrove non avrebbero mai voce». Infine l'ultima stoccata: «Ci sono invece, sulle altre reti, programmi ed appuntamenti indegni della tv pubblica che solleticano l'ombelico della gente e diminuiscono vertiginosamente il livello di intelligenza dei telespettatori».

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