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Rai, Cappon si gioca l'ultima carta

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E non sarà un giorno facile per il presidente Petruccioli e i suoi consiglieri. Il direttore generale Cappon presenterà oggi il pacchetto delle nomine (sembra siano 17). Chiederà al consiglio di approvarle. Di sostituire Mimun al Tg1 con Riotta, Del Noce a RaiUno con Ruffini. Di dare RaiTre a Minoli, RaiNews 24 a Badaloni, le Risorse Umane a Braccialarghe al posto del berlusconiano Comanducci. Di togliere RaiSport a Maffei e Rai International a Magliaro. Di dare a Giuliana Del Bufalo le relazioni esterne e a Malesani quelle istituzionali. E via dicendo. Il tutto con la benedizione del governo Prodi. Ma il cda di viale Mazzini darà il via libera al valzer delle poltrone? Considerando il fatto che la maggioranza è ancora nelle mani della Cdl? La partita è aperta a qualsiasi risultato finale, non escluse nemmeno le dimissioni del dg Cappon e la sfiducia all'attuale cda. Da parte del governo Prodi c'è la volontà di chiudere il capitolo Rai prima possibile in modo da spegnere l'occhio di bue puntato sul cavallo di viale Mazzini. Per contro Berlusconi ha annunciato da giorni che la Cdl è pronta a qualsiasi battaglia per evitare «l'occupazione» della Rai. E il portavoce Bonaiuti ieri l'ha ripetuto: «Tra poche ore la sinistra tenterà l'occupazione militare della Rai. Ma esistono regole che valgono per tutti: deve essere prima costituita la Commissione parlamentare di vigilanza, poi i vertici della Rai dovranno illustrare al Parlamento le linee editoriali e i criteri delle nomine». Il presidente Petruccioli e il dg Cappon continuano a stare sulla graticola. Se i due non dovessero farcela a strappare il sì ai consiglieri rischierebbero il posto. Cappon potrebbe restituire l'incarico, in quanto fallito il suo mandato e da quel momento in poi l'ira del governo potrebbe abbattersi sul cda. Il ministro dell'Economia potrebbe cambiare il suo consigliere e la maggioranza passare al centrosinistra con presidenza al centrodestra. E non è detto che Cappon riesca a risalire in sella al secondo giro (con Leone e Minoli sempre in agguato). Di sicuro se quest'ultimo scenario dovesse verificarsi le polemiche tra opposizione e maggioranza raggiungerebbero il più alto share di sempre. Tuttavia esiste una possibilità che il cda approvi le nomine grazie a un voto trasversale: quello di Staderini, consigliere dell'Udc che potrebbe venire in soccorso al centrosinistra. A quel punto nella Cdl si assisterebbe allo scontro finale con il partito di Casini. Intanto la squadra degli «epurandi» continua a stare sulle spine. Professionisti di grande spessore - e soprattutto reduci da alti consensi di share - che rischiano di rimanere a spasso. Un lusso se si considera che per loro lo stipendio corre pure se non lavorano. Mimun se rifiuterà RaiSport dovrebbe diventare il Biagi della Cdl. Per Del Noce un incarico all'estero. Per Magliaro forse il posto a Rai Corporation rifiutato da Meocci. Tutti direttori che aspettano dall'azienda una proposta qualificata e di pari livello. Discorso a parte per Maffei, il direttore si RaiSport che verrebbe rimosso solo perché in contrasto con alcuni suoi giornalisti del cdr e dell'Usigrai capeggiati dal suo nemico numero uno, Varriale, l'ex conduttore di Sabato sprint. Tutte ripicche interne di basso profilo. Tra i due c'è anche una querela da risolvere. Alla domenica sportiva Maffei è riuscito perfino a recuperare a costo zero Teocoli (sotto contratto per i pacchi poi aboliti). Ora potrebbe toccare a lui essere pagato senza lavorare. Che spreco.

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