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«QUESTA maggioranza nasce da uno stato di necessità.

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Fausto Bertinotti alla fine lo confessa. Parlando alla festa di Liberazione, il giornale del suo partito, il presidnete della Camera si lascia andare, quasi confessandosi dell'alleanza nella quale è «costretto»: «Accanto alla necessità - prosegue - noi dobbiamo dare un'alternativa di governo. Non abbiamo pensato solamente ad allearci ma per durare 5 anni dobbiamo dare un'alternativa al Paese altrimenti questa maggioranza e tutti noi usciremo fuori dalla politica». Bertinotti è in vena di confessioni: «Uscendo per un momento dal mio ruolo istituzionale, voglio fare i complimenti a Franco Giordano e dire che sono veramente felice di essere iscritto a questo partito». quindi ricorda che «la mia presidenza della Camera è meritata dal Prc: garantendo il carattere repubblicano delle istituzioni, essa accompagna l'idea che per il Prc non ci sono più luoghi della politica impediti e dunque il nostro partito può stare ovunque per cambiare il Paese». «La mia presidenza della Camera - insiste - segna una tappa di un percorso del Prc. È arrivato un momento in cui si deve pensare anche dal governo e dalle istituzioni a cambiare il Paese, a lavorare dal basso e dall'alto a costituire il paese verso il cambiamento. E noi abbiamo fatto una lunga traversata - conclude - per le istituzioni che vanno caratterizzate da questo cambiamento». Bertinotti parla anche dei temi di politica nazionale e avverte: «Io non credo che questo governo toccherà le pensioni: non lo farà perchè questo non sta nella pancia di tutto il popolo e non solo in quella di noi del Prc. Il popolo pensa che sia arrivato il tempo di avere in Italia un pò di giustizia sociale». Secondo Bertinotti «si deve cominciare non dalle pensioni ma dalla lotta all'evasione fiscale». E per questo auspica «segni chiari che lo si è capito» nella prossima finanziaria. Poi, il presidente della Camera punta il dito sulle «liquidazioni di milioni di euro di dirigenti delle Fs mentre i pendolari fanno fatica perché non funziona nulla».

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