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LA FESTA nazionale della Margherita si conclude sulle note della «Canzone popolare» di Ivano Fossati.

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In effetti, a partire dall'apertura della festa con l'invito di Romano Prodi ad andare avanti sul percorso unitario per «cogliere un'occasione storica», passando per l'intervento di Piero Fassino («Basta giochi del cerino» sul Pd), fino alle conclusioni del presidente Dl («Vale la pena fare il partito democratico? Io dico di sì»), il tema del percorso di costruzione del soggetto unitario Ds-Dl è stato il filo rosso della festa. Lo è stato il secondo giorno, quando a Caorle l'eco della visita di Fassino a Strasburgo è giunta a gettare più di qualche malumore nella Margherita. Lo è stato nel dibattito Cacciari-Franceschini, con il capogruppo dell'Ulivo alla Camera a proporre apertamente il primo congresso del Partito democratico nel 2008. Il presidente Dl spiega anche come attraverso un timone riformista si possa assicurare maggiore stabilità al governo e sfidare in una competizione che deve essere «sempre forte ma mai distruttiva» il centrodestra. In particolare con l'Udc, interlocutore privilegiato per il centrosinistra nell'altro schieramento. Lo si è visto chiaramente a Caorle con l'accoglienza amichevole di platea a Casini. Con le polemiche per l'assenza da tracheite di Berlusconi e quelle per la presunta claque di Fini.

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