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di GIANNI DI CAPUA LA RIPRESA economica in atto in Italia come del resto in tutta l'area dell'euro non ...

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L'appello al rigore arriva dalla Bce ed è rivolto un po' a tutti i Paesi, alle prese con la definizione della Finanziaria per il 2007. Risanamento. Ma non solo: la Bce torna a insistere sulle riforme strutturali e definisce «cruciale» la sostenibilità del sistema-pensioni. Il ciclo favorevole, dunque, non deve indurre in tentazione e favorire cioè - avverte la Banca Centrale Europea nel Bollettino di settembre - a politiche fiscali lassiste. Quindi la questione riguarda in particolare quei Paesi - tra i quali l'Italia (insieme alla Germania, Grecia, Francia e Portogallo) - in cui «l'evoluzione dei conti pubblici resta fonte di particolare preoccupazione». La Finanziaria per il 2007 inoltre dovrà, dunque, contenere - e stavolta il richiamo esplicito è proprio per l'Italia, insieme solo al Portogallo - «importanti azioni di risanamento» e «significative misure supplementari». L'obiettivo, quindi, resta sempre quello di portare il deficit sotto il 3% nel 2007. Appello che arriva a fronte di un 2006: anno in cui, nonostante la manovra estiva, la correzione strutturale rispetto all'eccessivo disavanzo è stata «minima o nulla». La Bce comunque lancia anche segnali di ottimismo e si dice «confortata» dalla volontà del governo italiano «di onorare gli impegni assunti». Come riconosce anche il «protratto sforzo di lotta all'evasione fiscale». Ma ricorda che l'alternativa al rigore non può che essere un intervento da parte di Bruxelles: «Laddove i risultati e i piani di bilancio dovessero essere insufficienti - avverte infatti la Bce - rispetto agli impegni assunti dai Paesi in situazione di disavanzo eccessivo, occorrerà valutare l'assunzione di ulteriori provvedimenti nell'ambito della procedura per disavanzi eccessivi: coerentemente con un'applicazione rigorosa del Patto». Il monito dei banchieri centrali di Francoforte, quindi, arriva proprio in un momento in cui il governo è impegnato in un confronto serrato con l'ala sinistra della maggioranza e con i sindacati, nella definizione della Finanziaria. Una manovra «sufficientemente ambiziosa», chiede la Bce all'Italia, come anche agli altri paesi. E la Banca Centrale insiste anche sulla necessità di riforme strutturali. «Cruciale» sarà soprattutto «migliorare la sostenibilità del sistema previdenziale». Anche questo problema, in primo piano per il nostro governo che non ha ancora definitivamente sciolto il nodo, se le pensioni debbano rientrare o no nella Finanziaria. E se già il tema previdenza chiama in causa i sindacati dall'Eurotower di Francoforte, arriva alle parti sociali di tutta Europa anche un esplicito appello a mantenere il «senso di responsabilità» sul fronte della moderazione salariale per cercare di contenere la crescita dell'inflazione, legata non solo al caro-petrolio ma anche a «una dinamica dei salari più vigorosa delle attese». D'altronde, secondo le proiezioni di questo mese, il tasso di inflazione nell'area euro si collocherebbe tra il 2,3 e il 2,5 per cento nel 2006 e tra l'1,9 e il 2,9 nel 2007.

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